Animali / L'allarme

Ancora in azione i criminali dei bocconi avvelenati in Trentino: un cane ucciso sull'altopiano di Piné

Il drammatico episodio segnalato dall'assessore comunale di Baselga Mirko Fedel, che invita la popolazione a prestare la massima attenzione durante le passeggiate e a segnalare in caso di sospetti: "Insieme possiamo e dobbiamo consegnare alla giustizia i responsabili di queste azioni ignobili"

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TRENTO. Nuovi atti criminali contro gli animali in Trentino: l'allarme per bocconi avvelenati disseminasti sul territorio arriva questa volta dall'altopiano di Piné. Ne dà notizia, tramite un post in Facebook, l'assessore comunale a Baselga Mirko Fedel: il drammatico episodio è avvenuto nell'area di Rizzolaga, un cane ha perso la vita.

Il decesso dell'animale domestico (qui nella foto pubblicata in Facebook) è avvenuto dopo l'ingestione di un boccone avvelenato, in un punto che per la precisione si trova nella zona di maso Prener, verso Ceramont, spiega Fedel.

"Si invita pertanto la popolazione - scrive ancora l'assessore - a prestare la massima attenzione durante le passeggiate con il proprio cane, che, ricordiamo, deve essere tenuto al guinzaglio, soprattutto nelle zone boschive. Se si sospetta che il proprio cane abbia ingerito un boccone avvelenato, si raccomanda di contattare subito il proprio veterinario di fiducia e/o quello d'emergenza, il quale saprà darvi indicazioni puntuali su cosa fare per salvare la vita al vostro cane.

Chiediamo a tutta la popolazione di segnalare celermente al 112 qualunque ritrovamento di bocconi avvelenati sul nostro territorio, e di denunciare alle autorità competenti eventuali comportamenti criminali e/o azioni di persone che gettano questi bocconi nei boschi o sulle strade. Insieme, possiamo, e dobbiamo, consegnare i responsabili di queste azioni ignobili, a dir poco, alla giustizia", conclude Mirko Fedel.

In Trentino, come nel resto d'Italia, muoiono ogni anno animali domestici (e non) a causa del comportamento scellerato delle persone malvagie che disseminano il territorio di bocconi avvelenati, nei giardini pubblici, nei cortili delle abitazioni o lungo percorsi nei boschi.

Spesso si tratta di gesti scriteriati e criminali di persone che non sopportano gli animali o qualche loro comportamento.

Va ricordato che l’uccisione degli animali è un reato previsto dal Codice penale all'articolo 544-bis: gli autori, dunque, rischiano  una condanna. La pena prevista è la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

E anche nel caso di sopravvivenza dell'animale vittima di polpette avvelenate, il responsabile viene perseguito per il reato di maltrattamento,  per il quale è prevista una pena detentiva che può arrivare fino a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

I bocconi avvelenati rappresentano un pericolo anche per i bambini che potrebbero esserne attratti.

In tutti i casi è fondamentale la sorveglianza per prevenire il peggio.

Inoltre, contaminano i terreni, creando altre problematiche ambientali.

È importante che chiunque noti bocconi sospetti avverta immediatamente le autorità comunali o sanitarie.

Nei casi di avvelenamento vanno avvisate anche le forze dell'ordine, che potranno svolgere indagini per risalire ai responsabili. In vari casi, con l'ausilio della videosorveglianza e di testimonianze, gli investigatori sono riusciti a incastrare gli autori di questi gesti violenti e crudeli.

Le associazioni animaliste a loro volta contribuiscono alla sorveglianza contro le azioni umane che danneggiano gli animali e collaborano con polizia e carabinieri sollecitando le indagini e l'individuazione dei colpevoli.

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