Economia / Il tema

Agricoltura trentina: tutto il territorio a rischio per eventi atmosferici estremi

Quest'anno i danni risarciti ai contadini hanno toccato quota 41 milioni di euro (+30% rispetto al 2022). Il Codipra stima che quasi il 70 per cento dei terreni di pregio della provincia siano stati bersaglio di grandine estiva, pesanti anche le conseguenze delle piogge. Il presidente Menapace: «L'impatto economico del cambiamento climatico richiede un nuovo approccio di resilienza e sostenibilità»

IL PUNTO Scopazzi del melo, cimice asiatica e nuove minacce invasive

di Daniele Battistel

TRENTO. Se per Natale i viticoltori sono soliti ricevere il primo acconto della vendemmia chiusa tre mesi prima con il saldo che mediamente arriva un anno dopo, anche coloro che sono stati colpiti da grandinate e gelate dalle compagnie assicurative riceveranno entro fine dicembre il ristoro loro dovuto. E per quest'anno, vista l'abbondanza di emergenze climatiche che hanno colpito il Trentino tra la primavera e l'estate, si tratta di una cifra davvero imponente: oltre 41 milioni di euro.

Dalle stime del Codipra (Consorzio di produttori agricoli di Trento) si calcola che quasi il 70 per cento dei terreni agricoli di pregio della provincia siano stati bersaglio di grandine estiva. Qualche giorno fa il consorzio ha concluso le operazioni di calcolo dei "rimborsi" dovuti agli assicurati: quest'anno oltre 36 milioni di euro andranno ai circa 12 mila soci trentini di Codipra coperti da assicurazioni a cui si devono aggiungere circa 5 milioni di liquidati dai Fondi mutualistici per la parte non coperta dalle polizze o per la garanzie rispetto ai mancati guadagni derivanti dalle fitopatie.

Una cifra davvero consistente, in aumento del 30 per cento rispetto ai 27 milioni liquidati dalle compagnie assicurative che hanno aderito alla polizza redatta dal contraente Codipra per il 2022.Questo perché gli eventi atmosferici dannosi quest'estate sono stati piuttosto pesanti. I territori più colpiti dalla grandine nel corso dell'estate sono stati Besenello, Nogaredo, Nomi, alcuni areali della Valsugana e la Val di Cembra.

Anche l'eccesso di pioggia è stato fonte di danni, specialmente per le aziende viticole nella valle dell'Adige, che - visto il trend degli ultimi anni - saranno sempre più chiamate ad affrontare la sfida imposta dal riscaldamento globale.

Meno dannoso, invece, il gelo che ha risparmiato molte aree, mentre in quelle vulnerabili si cominciano ad adottare strategie e tecnologie di protezione.Una cifra consistente, dicevamo, a fronte per altro di premi pagati per circa 62 milioni di euro, di cui il 70 per cento coperti da fondi della Politica agricola comune.

Di fatto per gli agricoltori c'è stato un esborso di una ventina di milioni di euro, che hanno coperto danni per 40 milioni. Anzi, i danni veri e propri sono di più visto che le polizze coprono a partire dal 20 per cento di produzione compromessa.Il tema, comunque, resta quello della necessità sempre più stringente di coprirsi dagli eventi atmosferici.

«Ormai nessuna parte - spiega il presidente di Codipra Giovanni Menapace - del nostro territorio è preservata dai pesanti eventi atmosferici. Questo ci impone, come agricoltori, di tutelarci anche con nuove strategie di gestione del rischio, che concorrano all'efficientamento della spesa pubblica ed al contenimento entro le disponibilità del fabbisogno contributivo. L'impatto economico del cambiamento climatico è talmente rilevante da rendere non più rimandabile un nuovo approccio di resilienza e sostenibilità». In particolare nel mondo della viticoltura, dove la percentuale di produttori assicurati è ancora bassa, rispetto al settore melicolo, dove la copertura è già oltre il 90 per cento.

«Bisogna individuare soluzioni innovative, come i fondi mutualistici, le tecnologie avanzate, nuove interpretazioni agronomiche e di territorio e le strategie di difesa attiva che possano mettere al sicuro le produzioni agricole» aggiunge la direttrice del Codipra Marica Sartori. «Questi strumenti, insieme agli investimenti nel capitale umano possono aiutare a diventare sempre più resilienti di fronte alle sfide del cambiamento climatico e della globalizzazione».

Per questo si guarda concretamente alle attività del Pnrr ed in generale del mondo delle start up e dell'agritech per portare ricerca ed innovazione a vantaggio del nostro comparto. Sul fronte delle fitopatie, in particolare per scopazzi del melo e flavescenza dorata della vite, Codipra ha attivato due fondi mutualistici specifici per l'indennizzo del mancato reddito, in pieno coordinamento e sinergia con altri strumenti e azioni dei consorzi vini, cantine, cooperative, Fem e Provincia; sono numerose le perizie che i tecnici del consorzio stanno portando avanti e che si concluderanno entro metà di novembre al fine di contribuire con attenzione al monitoraggio del territorio.

comments powered by Disqus