Trento / La tragedia

Al cimitero cittadino il commosso addio a Federico Pezzè, il giovane morto nell'incidente di via Venezia

Una grande folla questa mattina, sabato 30 settembre, al funerale dello studente che giovedì sera ha perso la vita dopo aver travolto in moto la sedicenne Aliyah Freya Macatangay, morta poco dopo il violento impatto

TRENTO. Si sono tenuti dalle 11 di oggi, sabato 30 settembre, i funerali di Federico Pezzè, 22 anni, una delle due vittime dell’incidente di giovedì sera in via Venezia. Una folla ha condiviso l'immenso il dolore dei familiari del ragazzo, che frequentava la facoltà di giurisprudenza all'Università di Trento.

Il rito funebre è stato celebrato da don Piero Rattin, alla presenza di moltissime persone che si sono strette ai parenti, alla mamma Marilisa e al papà Alessandro. Tanti, al cimitero monumentale, anche i giovani, amici di Federico.

Lo zio di Federico, Lorenzo, fratello del papà, ricorda sull'Adige di oggi: «Era un ragazzo prudente e giudizioso. Amava la lettura, lo studio, la musica. Siamo sconvolti, quello che è successo è inspiegabile».

La tragedia è avvenuta giovedì sera, verso le 22, in via Venezia, all'altezza della pizzeria Korallo e dei due distributori di carburante: Federico Pezzè, in sella alla sua motocicletta, ha travolto Aliyah Freya Macatangay, ragazza di 16 anni che stava attraversando la strada con il monopattino (sembra spingendolo a mano) e che ha perso la vita nel violento impatto.

Una folla in cimitero a Trento per l'addio a Federico Pezzè

Questa mattina, sabato 30 settembre, il funerale dello studente che giovedì sera ha perso la vita dopo aver travolto in moto la sedicenne Aliyah Freya Macatangay, morta poco dopo il violento impatto. La tragedia è avvenuta in via Venezia, all'altezza della pizzeria Korallo e dei due distributori di carburante. Moltissime le persone che oggi hanno dato l'estremo saluto al ragazzo, stringendosi ai familiari in un momento di immenso dolore e strazio. [foto di Paolo Pedrotti]

Federico, ha raccontato lo zio, voleva seguire le orme del padre, avvocato civilista, era deciso: «Ricordo una chiacchierata che avevo fatto con lui, chiedendogli se invece non volesse seguire il percorso della madre, magistrato. Ma voleva diventare avvocato».

Un sogno che resterà sospeso, come tutti quelli di una giovane di sedici anni e di un giovane di ventidue anni, oltre che dei suoi genitori che tanto amavano l'unico figlio.

Aliyah Freya Macatangay era arrivata a Trento con la famiglia dalle Filippine nel 2013, quando stava per compiere sei anni e in città era cresciuta: aveva frequentato le elementari alle Nicolodi, le medie alle Bronzetti, prima di scegliere l'istituto d'arte Vittoria. Aveva appena iniziato il terzo anno, scegliendo l'indirizzo di architettura e ambiente.

Intanto, proseguono le indagini per ricostruire la dinamica della tragedia. Accertamenti sono in corso sulla velocità della moto di Federico Pezzè e sul semaforo di via Venezia.

[foto di Paolo Pedrotti]

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