Università / Mobilitazione

Stanze a peso d'oro e ateneo con i conti in rosso: a Trento tornano le tende della protesta studentesca

Questa mattina, martedì 26 settembre, l'iniziativa di fronte a Sociologia, lanciata anche un'indagine sulla situazione abitativa tramite un questionario. I giovani di Udu: "Non siamo stati ascoltati né dalla Provincia né dal governo nazionale. Servono finanziamenti e alloggi pubblici per chi studia"

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TRENTO. Gli studenti universitari di Trento sono tornati a manifestare contro il caro affitti. Lo hanno fatto davanti alla facoltà di Sociologia, dove sono state piantate due tende e dove è stata lanciata l'indagine sulla situazione abitativa tramite un questionario promosso a livello nazionale i cui dati saranno usati anche a livello locale. "Non siamo stati ascoltati né dal governo locale né dal governo nazionale", ha affermato il coordinatore di Udu, Luca Pistore, spiegando perché gli studenti hanno scelto di riprendere le proteste iniziate questa primavera. Le tende sono state collocate non a caso a Sociologia.

"Sociologia è nata per essere una facoltà aperta a tutto e a tutti, non solo alle classi medio-alte ma anche alla classe media e alla classe operaia. Ed è da qui che sono partite le rivendicazioni del Sessantotto. Da qui dobbiamo continuare a chiedere risposte", ha aggiunto il coordinatore di Udu. In Consiglio nazionale degli studenti, ha spiegato la rappresentante Claudia Sofia Scandola, sono state avviate delle "interlocuzioni con il ministro Bernini".

Parlando dei fondi del Pnrr, Scandola ha affermato "che la maggior parte dei fondi dedicati a studenti e studentesse sono andati a finire ad enti privati".

"Sicuramente - ha detto - costruire nuovi studentati è positivo a prescindere, ma gli studenti non hanno bisogno di nuove camere a 500 o 600 euro al mese. Abbiamo bisogno di posti di alloggio pubblici per studenti e studentesse che in questo momento sono idonei alla borsa d'alloggio, ma non possono usufruire di un posto di alloggio di Opera universitaria perché in questo momento non c'è posto per loro".

All'iniziativa è intervenuta anche Manuela Faggioni di Sunia Cgil: "Con la massima forza - ha affermato - supportiamo la vostra battaglia, e con il questionario messo a disposizione cercheremo di supportare con dati sufficienti la discussione con la nuova giunta provinciale"

Fra i temi al centro della mobilitazione anche le problematiche finanziarie dell'ateneo. "In tutto questo panorama - scrive Udu - si inserisce il bilancio dell'Università, pericolosamente in rosso già dalla chiusura del 2022, quando la perdita appariva di circa 4 milioni. Ad oggi si prevede ci possa essere una perdita tra i 10 e i 15 milioni. L'università non deve essere mera sopravvivenza o un insieme di costi insostenibili per le famiglie".

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