Fauna / La polemica

L'Enpa: infondata e pretestuosa la richiesta di ridurre la protezione dei lupi

L'Ente nazionale protezione animali critica le iniziative portate avanti nelle istituzioni europee da esponenti della Svp e della Lega: "Il pericolo di estinzione non è tramontato e contro le predazioni di capi di allevamento bisogna usare correttamente gli strumenti di prevenzione"

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BOLZANO. "La Direttiva Habitat, che costituisce attualmente la base su cui poggia lo speciale regime di protezione accordato ad orsi e lupi, reca con sé tutti gli strumenti per la convivenza con i grandi carnivori. L'articolo 16 peraltro prevede anche misure eccezionali da applicare in maniera puntuale e straordinaria per reali, motivare e comprovate situazioni di emergenza. La nuova richiesta di modificare l'attuale assetto normativo avanzata oggi anche dai rappresentanti altoatesini e della Lega al Parlamento europeo è dunque infondata e pretestuosa ed è finalizzate, non a migliorare il rapporto con i lupi o ad evitare situazioni conflittuali, ma a riportare questa specie sull'orlo dell'estinzione".

Lo afferma Enpa, Ente nazionale protezione animali. "E' opportuno ricordare - prosegue la nota - che il regime di tutela rafforzata è stato introdotto anni fa per evitare che i grandi carnivori un tempo gravemente minacciati, potessero estinguersi del tutto nel territorio della Comunità europea, oggi Unione europea. Nonostante i proclami rassicuranti di una parte delle associazioni di categoria dei produttori agricoli e di alcuni rappresentanti politici - nazionali ed europei - le popolazioni di lupi non sono ancora in sicurezza. Il pericolo di estinzione, dunque, non è ancora tramontato".

"Il mondo scientifico e le esperienze condotte dagli allevatori virtuosi - sottolinea Enpa - hanno dimostrato che l'unica strategia vincente per prevenire le predazioni ed evitare conflitti con le attività antropiche è quella di applicare in modo combinato e congiunto i metodi di prevenzione. Proprio per questo in alcuni ambienti si cerca disperatamente di boicottarli", conclude l'Ente nazionale protezione animali.

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