Università / Il caso

Docente trentina sospesa da Harvard chiede un maxi risarcimento di 25 milioni di dollari

Francesca Gino, originaria di Tione, è stata accusata di frode per aver manipolato e inventato dei dati in alcune delle sue ricerche. La replica: «Voglio essere chiara: mai avuto comportamenti scorretti. Conclusioni oltraggiose che hanno avuto un impatto devastante per la mia famiglia»

IL FATTO Docente trentina sospesa da Harvard: «Ricerche con dati falsati»

WASHINGTON. Francesca Gino, la professoressa trentina di Harvard accusata di aver manipolato e inventato dei dati in alcune sue ricerche, ha fatto causa per 25 milioni di dollari accusando la prestigiosa università americana di "campagna diffamatoria".

«Voglio essere molto chiara: non ho mai falsificato dati né avuto comportamenti scorretti di alcun tipo», ha dichiarato la prof.ssa Gino, originaria di Tione, nella sua prima dichiarazione pubblica sullo scandalo che l'ha travolta. Nota nel mondo accademico della ricerca comportamentale, la donna è tra i professori più pagati ad Harvard con uno stipendio annuo di oltre un milione di dollari.

Al momento è in congedo amministrativo dopo che il blog accademico DataColada l'ha accusata di manipolare i dati dei suoi studi e l'università ha ritirato almeno tre delle sue ricerche tra le quali una intitolata “Genio del male, come la disonestà può portare a una maggiore creatività”.

«Pur affermando di rappresentare l'eccellenza, hanno raggiunto conclusioni oltraggiose basate interamente su deduzioni, supposizioni e salti logici non plausibili», ha dichiarato Gino a proposito dei tre ricercatori del blog - Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joe Simmons - che l'hanno accusata. «Hanno creato e perpetuato una falsa narrativa sulla mia etica e integrità, che ha avuto un impatto devastante sui miei amici, colleghi, collaboratori e, soprattutto, sulla mia famiglia», ha aggiunto. 

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