Salute / L’esperienza

Parla la coppia ricoverata per il morso da zecca: «Ora stiamo meglio, ma quanta paura»

Quest’anno sono già 10 i casi di encefalite da zecca, per 9 di essi è stato necessario il ricovero ospedaliero. Il racconto della donna, residente nella valle del Chiese: «Mio marito l’ha tolta dal viso, io non l’ho nemmeno vista»

di Patrizia Todesco

TRENTO. «Non siamo andati in alta montagna. Le zecche le abbiamo prese nell'orto di casa o forse nel nostro fienile. Non sappiamo bene. Mio marito se ne è accorto e l'ha tolta. Io non l'ho nemmeno vista. Per fortuna ora io sto bene e anche mio marito sta meglio. È fuori pericolo. È ancora ricoverato a Rovereto, dovrà fare della riabilitazione, ma possiamo dire che il peggio è passato».

A parlare è la donna della valle del Chiese che insieme al marito, nei giorni scorsi, era stata ricoverata dopo la diagnosi di encefalite da zecca. Lui 59 anni, lei 58 anni, hanno iniziato ad avere i primi sintomi insieme. «È stato incredibile - ammette la donna - lui si è tolto la zecca ai primi di giugno. Ce l'aveva sul viso e quindi non è passato molto tempo perché si vedesse. Dopo un po' siamo stati poco bene entrambi per tre giorni. Nulla di che». Ma la cosa non è finita lì.

Come spesso accade per l'encefalite da zecca, dopo alcuni giorni i sintomi sono tornati in maniera molto forte. «Abbiamo cominciato ad avere febbre alta. Io fino a 38, ma mio marito anche fino a 40 per sette giorni. Ci siamo recati al pronto soccorso di Tione. Lì inizialmente hanno pensato ad un virus e ci hanno rimandati a casa con una tachipirina. La situazione però non migliorava. Anzi mio marito stava sempre peggio e così siamo tornati in pronto soccorso dove, dagli esami, è emerso che lui era entrato in contatto con una zecca infetta. A quel punto anch'io effettuato gli esami ed il risultato è stato analogo. La dottoressa ci ha spiegato che siamo stati infettati da due distinte zecche, entrambe infette».

La coppia ha vissuto giorni di autentica paura. «Mentre lui veniva ricoverato in rianimazione a Rovereto, io ero ricoverata a Tione. Sono stati giorni difficili. Ora mio marito sta meglio. Deve rimanere ancora in ospedale, ma dalla prossima settimana dovrebbe iniziare la riabilitazione». La donna ammette che quando avevano iniziato a stare male non avevano mai pensato a quella maledetta zecca che l'uomo si era tolto dalla faccia. Per prima cosa perché la zecca l'aveva avuta solo lui, mentre entrambe stavano male.

Altra cosa è che loro di zecche se ne erano tolte altre volte senza alcuna conseguenza. «Per questo non avevamo mai pensato di vaccinarci e anche quando ci siamo recati al pronto soccorso la prima volta non abbiamo detto della zecca». Dall'inizio dell'anno i casi di encefalite da zecca accertati sono stati 10 e in 9 casi è stato necessario il ricoverato della persone. Uno dei soggetti aveva avuto il contatto con la zecca all'estero e l'esordio della malattia in Trentino. Fino ad ora nessun decesso.

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