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Classe del Rosmini da record, ne parla tutta Italia: sei ragazzi su 23 non ammessi agli esami

Il preside della scuola Kirchner: “È stata una scelta difficile da prendere, ci abbiamo riflettuto molto, ma questa decisione non deve essere vista come una bocciatura. È invece un'opportunità, una possibilità di rifare un percorso per arrivare preparati e pronti non tanto all'esame finale, quanto per affrontare al meglio un eventuale percorso universitario e poi anche la vita futura”

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TRENTO. Sei studenti della stessa classe non sono stati ammessi agli esami di stato dell'anno scolastico 2022/2023. Si tratta, quindi, del 26% del totale. Il caso, decisamente raro, probabilmente da record, è avvenuto al Liceo delle Scienze Umane "Antonio Rosmini" di Trento. In una delle quinte, infatti, su 23 alunni ben 6 hanno visto la scritta "non ammesso" a fianco del proprio nome. Quest'anno in Trentino gli studenti ammessi all'esame di maturità sono stati 4.322, mentre quelli che dovranno riprovarci tra dodici mesi sono stati in tutto 142.

Una percentuale intorno al 3%, simile anche a livello nazionale, ad eccezione del record negativo della Sardegna (8% di non ammessi alla maturità). Nella stessa classe del Rosmini, però, quel 3% si è trasformato in un clamoroso 26%. Stefano Kirchner, dirigente scolastico del liceo, a proposito dello straordinario evento, spiega che due dei sei alunni si sono ritirati già a metà anno scolastico, perché hanno superato il monte ore di assenza previsto, ovvero di 300 ore. Per loro due è stata quindi una decisione presa già mesi fa. I restanti 4 studenti hanno scoperto di non essere ammessi nelle scorse settimane, ma hanno sempre riscontrato delle difficoltà durante il percorso scolastico.

A tal proposito, il dirigente scolastico commenta: «Gli studenti sono sempre stati aiutati. Durante il secondo anno, coincidente con la pandemia, sono stati tutti promossi a causa delle difficoltà incontrate anche con la didattica a distanza. Alla fine del terzo anno, abbiamo cercato di essere buoni e clementi non rimandando nessuno, così come al quarto anno». Ora, invece, la scuola ha deciso di "fermare" il loro percorso.

Spiega ancora il preside della scuola Kirchner: «È stata una scelta difficile da prendere, ci abbiamo riflettuto molto, ma questa decisione non deve essere vista come una bocciatura. È invece un'opportunità, una possibilità di rifare un percorso per arrivare preparati e pronti non tanto all'esame finale, quanto per affrontare al meglio un eventuale percorso universitario e poi anche la vita futura. Mancavano proprio le competenze per poter sostenere l'esame nelle migliori condizioni possibili».

Ora, quindi, gli studenti che non sono stati ammessi agli esami dovranno recuperare il terreno perduto, con l'obiettivo di ripresentarsi in una nuova classe a settembre e poi, la prossima estate, di essere pronti per sostenere finalmente l'esame.

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