Scuola / L'esame

Maturità: oggi la seconda prova scritta attende 4.300 studenti trentini

Il via alle 8.30 con le prove riguardanti le discipline caratterizzanti i percorsi di studio. In Italia sono in tutto 536 mila i giovani chiamati a superare l'ultimo scoglio per il diploma. Ieri la prova scritta, fra le polemiche: l'«Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp», sul valore del tempo e la fretta dei social, la traccia più gettonata. La Rete degli studenti: «Siamo in ansia per una prova inutile»

TRENTO. Secondo giorno di esami di maturità per i circa 4.300 studenti trentini che ieri hanno affrontato la prova scritta.

In Italia sono 536.008 i maturandi (521.015 candidati interni e 14.993 esterni) che oggi dalle 8-30 tornano sui banchi per la seconda prova che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio,proposta dal ministero dell'Istruzione (lo scorso anno era stata predisposta dai singoli istituti).

Latino al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Economia Aziendale per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo "Amministrazione, Finanza e Marketing", Progettazione, costruzioni e impianti per l'indirizzo "Costruzioni, Ambiente e Territorio" alcune delle discipline sulle quali gli oltre 500mila si cimenteranno.

Ieri, dunque, la prova scritta. Non senza critiche rivolte a chi a scelto le tracce, accusate di distanza dal'lattualità (niente riflessioni su guerra, crisi ecologica, giovani e lavoro) e di aver tralasciato anniversari letterari importanti (Calvino e Pasolini).

Ansia, stress e tracce con autori mai affrontati perché i programmi, si sa, «a malapena arrivano a Pirandello e Svevo». E così davanti ai licei e agli istituti superiori è tutto un «Moravia chi?», è lo sconforto «di non avere mai affrontato Quasimodo figuriamoci la Fallaci», è l'azzardo di «ho fatto tanti collegamenti con filosofia, speriamo bene».

E molti, moltissimi che confessano di avere scelto la traccia su whatsapp e l'attesa, il brano di Belpoliti, «perché almeno è un argomento che è attuale e sentiamo nostro», un tema in sintonia con una generazione iperconnessa ma che col Covid ha scoperto anche la lentezza e il tempo sospeso. «Tanto stress per una prova superata», sibila la Rete degli Studenti Medi del Lazio che si è mobilitata anche ieri «per denunciare ancora gli effetti di questo sistema d'istruzione sulla salute mentale». La maturità ante Covid viene giudicata desueta.

 La scelta di una poesia civile, impegnata, «Alla luna» di Salvatore Quasimodo; il primo romanzo, «Gli indifferenti», di Alberto Moravia, che mostra lo scandalo di una Roma indolente. E poi ancora gli ideali di libertà e di fratellanza che devono essere insiti nell'idea di Nazione di Federico Chabod, che non a caso chiama in causa due grandi protagonisti del Risorgimento, Cavour e Mazzini.

Tracce, definite «non semplici» dagli stessi studenti, quelle proposte all'esame di Stato 2023, anche perché molti di loro non sono arrivati a trattare autori tanto contemporanei, spesso i docenti si fermano prima nel programma, per mancanza di tempo. I ragazzi contavano di avere tracce su Svevo, la Costituzione, la guerra in Ucraina, l'Intelligenza artificiale ma i pronostici sono stati del tutto disattesi e oltre la metà (54%) ha giudicato la prova più ostica del previsto.

Non a caso l'«Elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp», un articolo di Marco Belpoliti sul valore del tempo e la fretta dei social, è stata la traccia più gettonata ed stata svolta dal 43,4% dei maturandi.

Il 23,3% dei candidati ha invece optato per la traccia che parte da un testo di Piero Angela, «Dieci cose che ho imparato», testo argomentativo in ambito tecnico-scientifico.Al terzo posto nelle scelte dei ragazzi l'«Intervista con la storia», di Oriana Fallaci svolta dal 9,8% degli studenti. Ha raccolto il 5,8 dei consensi la lettera aperta inviata nel 2021 al ministro Bianchi - è la prima volta che un ministro mette il suo predecessore, seppure indirettamente, in una traccia di Maturità - da parte di alcuni intellettuali.

«Le tracce fanno intravedere un filo rosso che le accomuna: l'interesse del ministero a vagliare la capacità di analisi e di riflessione degli studenti sull'atteggiamento dell'uomo dinanzi al progresso e alle innovazioni scientifiche e tecnologiche», ragiona il presidente nazionale di Anp Antonello Giannelli.

A cimentarsi sulla maturità stile pre covid, con due scritti decisi dal ministero e un orale, sono stati, tra gli altri, anche la campionessa di nuoto tarantina Benedetta Pilato, 18 anni, uscita sorridente alla fine della prova, il sindaco di Stornara, piccolo comune del foggiano, Roberto Nigro, 49 anni, che ha sostenuto la prova scritta di italiano a Foggia - e Imelda Starnini, 90 anni, che ha scelto come traccia la lettera aperta degli intellettuali all'ex ministro Bianchi e che uscendo si è detta soddisfatta di aver dato il meglio di sè. Sulle tracce e sulla natura dell'esame non sono mancate le polemiche.

Per il movimento studentesco romano Osa, «evidenziano un palese uso strumentale della destra tornata al potere».

«Siamo in ansia per una prova inutile», lamenta invece la Rete degli studenti. «Dalla crisi - dicono i ragazzi - sarebbe potuto nascere un nuovo modo di vedere la conclusione dei cinque anni delle superiori».

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