Droga / L'operazione

Cocaina e riciclaggio: sequestrati 18,5 milioni. Il Centro di raccolta a Trento, coinvolto il cartello di Escobar

Oltre alla Guardia di finanza, le operazioni hanno coinvolto la polizia giudiziaria della Procura distrettuale di Trento con l'ausilio di alcuni funzionari dell'Agenzia Europol. Nell'indagine sono coinvolte complessivamente 47 persone, di cui 26 di nazionalità estera (Colombia, Marocco, Albania e Siria). L'attività investigativa era iniziata nel 2019, e si è avvalsa della cooperazione internazionale giudiziaria di 27 Paesi esteri

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TRENTO. Smantellata dalla Guardia di finanza un'organizzazione criminale internazionale dedita al riciclaggio di denaro derivante dal narcotraffico. Sono state disposte misure cautelari in carcere a carico di 42 indagati, di cui cinque vivevano all'estero (in Colombia e in Spagna), gli altri in Italia, e sono stati sequestrati 18,5 milioni di euro.

Il procedimento, a firma del gip del tribunale di Trento, su richiesta della Procura, è stato emesso sulla base delle risultanze investigative emerse al termine di un'articolata e complessa attività d'indagine condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo trentino.

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Determinante il ruolo della Finanza di Trento nell'operazione avvenuta a livello internazionale che ha smantellato un'organizzazione dedita al riciclaggio del denaro proveniente dal narcotraffico. La regia della criminalità calabrese.

Gli indagati sono ritenuti responsabili di aver partecipato ad un'articolata associazione per delinquere transazionale dedita al riciclaggio di denaro derivante dal traffico internazionale di cocaina in favore dai cartelli sud americani.

"Abbiamo iniziato quest'attività con l'utilizzo di un agente undercover", ha spiegato il procuratore della Repubblica, Sandro Raimondi, in conferenza stampa. "Il nostro undercover e il portatore di denaro si incontravano dopo l'operazione. Il centro di raccolta - ha aggiunto Raimondi - era situato in una società di Trento, che lavorava nel settore dell'intermediazione e dei servizi. A Trento c'era un domicilio inesistente, che serviva solo da un punto di vista funzionale alle operazioni di accredito". Il comandante provinciale della Finanza, Danilo Nastasi, ha fatto una fotografia del metodo di riciclaggio del denaro.

"Una volta ottenuto il denaro contante, c'era il soggetto che faceva il corriere e c'era il soggetto prelevatore. Il denaro veniva poi versato nei conti di una società che aveva sede a Trento, e da qui partivano bonifici verso le società che avevano sede negli Stati Uniti e nel Far East, in Oriente". Oltre alla Guardia di finanza, le operazioni hanno coinvolto la polizia giudiziaria della Procura distrettuale di Trento con l'ausilio di alcuni funzionari dell'Agenzia Europol. Nell'indagine sono coinvolte complessivamente 47 persone, di cui 26 di nazionalità estera (Colombia, Marocco, Albania e Siria). L'attività investigativa era iniziata nel 2019, e si è avvalsa della cooperazione internazionale giudiziaria di 27 Paesi esteri.

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