Abitazione / La delibera

Spopolamento delle valli, un aiuto di 2.500 euro l'anno per chi trasloca in zone periferiche

La Giunta ha predisposto il bando con l’elenco dei comuni dove chi decide di andare a viverci riceverà dalla Provincia un contributo per 3 anni. La delibera allega l'elenco dei comuni considerati svantaggiati e individua, tra questi, quelli che hanno registrato un maggior spopolamento negli ultimi 10 anni dove è possibile ottenere un contributo maggiore per l'affitto

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TRENTO. Tra le zone che la giunta Fugatti classifica come «periferiche e svantaggiate», e per le quali dunque verranno dati contributi provinciali pari a 2.500 euro l'anno per tre anni a chi decide di andare a viverci per evitarne lo spopolamento, figurano anche Madonna di Campiglio (Comune di Pinzolo), e tutta la val di Fassa, ovvero due delle località turistiche più ricche e costose del Trentino. Il sussidio è stato introdotto con una norma inserita a dicembre nell'ultima legge finanziaria della Provincia e prevede di «attivare, in via sperimentale, una specifica misura di sostegno al pagamento dei canoni di locazione nelle zone periferiche e svantaggiate al fine di favorire l'incremento della popolazione di tali territori».

Ora la giunta provinciale si appresta ad approvare la delibera che ne dà attuazione ( si attende il parere del Consiglio delle autonomie) e a pubblicare il bando con i criteri relativi a chi potrà fare domanda e come. «Il tema del contrasto allo spopolamento - si legge nella delibera - è presente in maniera trasversale nelle politiche provinciali che, ispirandosi ai valori della coesione sociale, intendono assicurare pari sviluppo ed opportunità ai contesti urbani e rurali riequilibrando gli svantaggi esistenti tra centro e periferia».

Rendendosi però conto che dal punto di vista economico alcune valli trentine non possono certo definirsi svantaggiate e a rischio spopolamento ecco che la delibera della giunta Fugatti precisa che: «Il concetto di svantaggio non viene qui inteso secondo un'accezione economica; pertanto, nella selezione delle zone da incentivare potrebbero rientrare anche le zone a forte vocazione turistica qualora la loro collocazione territoriale sia sfavorevole rispetto ai centri principali. Anche queste zone risultano infatti interessate dal fenomeno dello spopolamento e le difficoltà di insediamento di nuovi nuclei familiari sono in questi casi ulteriormente accentuate da canoni di locazione particolarmente elevati».

La delibera allega l'elenco dei comuni considerati periferici e svantaggiati e individua, tra questi, i comuni che hanno registrato un maggior spopolamento negli ultimi 10 anni dove è possibile ottenere un contributo maggiore per l'affitto.

Chi può presentare la richiesta

Possono richiedere il contributo quei nuclei familiari che, nell'anno 2023, trasferiscono la propria residenza anagrafica (non è pensato per gli stagionali) in un alloggio in locazione sul libero mercato in uno dei comuni periferici e svantaggiati elencati. Si deve risiedere in un comune che non fa parte di questo elenco oppure provenire da fuori provincia o dall'estero. Viene fissata anche una soglia minima e massima della condizione economica patrimoniale familiare del nucleo richiedente in modo da «rivolgere l'incentivo a quella fascia grigia della popolazione che, pur potendo incontrare difficoltà nel soddisfacimento del proprio bisogno abitativo, è tuttavia in grado di gestire una locazione sul libero mercato». La soglia di Icef prevista è maggiore a 0,23 e non superiore a 0,41.

Contributo e maggiorazioni

Il contributo è di 2.500 euro annui ed è riconosciuto per un periodo di tre anni. Questo viene maggiorato di 250 euro se ci si trasferisce in un comune dell'elenco di maggiore spopolamento; di 500 euro se il nucleo è composto da una coppia di giovani (under 35) e di 250 euro se tutti i componenti del nucleo destinatario dell'alloggio sono giovani. Le maggiorazioni si possono cumulare fino a 500 euro.

Dove presentare la domanda

Le risorse provinciali disponibili (500.000 euro l'anno per tre anni 2023-2025) vengono ripartite tra le Comunità di Valle e il Territorio valle dell'Adige, che si occuperanno anche di gestire le fasi di raccolta delle domande, istruttoria e dell'erogazione del contributo.

La ripartizione delle risorse verrà disposta in base alle domande pervenute dando una priorità alle domande dei nuclei che hanno già stipulato un contratto di locazione sul libero mercato per un alloggio sito in uno dei comuni da incentivare. La graduatoria è formata secondo l'ordine cronologico tenendo conto della data di presentazione della domanda nel caso in cui alla stessa sia stata allegata copia del contratto di locazione oppure di integrazione della domanda qualora la copia del contratto di locazione sia stata presentata entro la data di scadenza del termine per la raccolta delle domande. Il soggetto beneficiario deve mantenere, fino all'erogazione dell'ultima annualità del contributo, la residenza anagrafica e la dimora abituale nell'alloggio oggetto di contributo. L.P.

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