Politica / Lo scontro

Meloni commissaria Inps e Inail: scoppia la protesta delle opposizioni e del sindacato

La Cgil "Uuna forzatura inaccettabile, compiuta senza alcun confronto con chi rappresenta lavoratori, e pensionati, che sono gli azionisti di maggioranza di queste realtà". LA bolzanina Luisa Gnecchi (vicepresidente Inps): "È una forzatura. Poi, risulta evidente che il governo voglia chiudere definitivamente una stagione politica"

TRENTO. La Cgil definisce "grave e pericoloso" il commissariamento di Inps e Inail e parla di "ennesimo atto unilaterale con cui il governo punta al controllo politico dei due enti".

Si tratta - sottolinea la Confederazione in una nota - di "una forzatura inaccettabile, compiuta senza alcun confronto con chi rappresenta lavoratori, e pensionati, che sono gli 'azionisti di maggioranza' di queste realtà". "

Da sempre - sottolinea la Cgil - difendiamo l'autonomia di Inps e Inail, un valore fondamentale a garanzia di tutti. L'Esecutivo sceglie, invece, di metterla pesantemente in discussione".

"Nell'assenza dei requisiti di necessità e urgenza, e in nome di una riforma dai contorni fumosi e mai esplicitati - prosegue la nota - si decapitano improvvisamente il più grande istituto pubblico d'Europa e l'Inail, competente sulla delicatissima materia della sicurezza sul lavoro.

Che lo si faccia in una fase difficile come quella attuale, non solo dal punto di vista sociale ed economico, ma anche per gli investimenti del Pnrr da mettere a terra e con una pubblica amministrazione da rilanciare, rende la decisione ancor più grave e preoccupante. Esprimiamo la nostra netta contrarietà a questo provvedimento - conclude la nota - e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per vigilare su quanto sta accadendo e per tutelare gli interessi delle persone che rappresentiamo. Pensionati e lavoratori hanno diritto a vedere amministrati nel modo migliore i propri contributi, a ricevere servizi all'altezza delle loro necessità, a lavorare con la massima tutela della loro salute".

Sul tema interviene anche la vicepresidente dell'Inps Luisa Gnecchi, già deputata Pd, consigliera e assessora provinciale a Bolzano, oggi intervistata dal quotidiano Alto Adige.

"L'Inps - spiega non è sottoposta normativamente a spoil system. È una forzatura. Poi, risulta evidente che il governo voglia chiudere definitivamente una stagione politica".

Secondo Gnecchi, "si è voluto prendere spunto da un fatto reale, e cioè che il presidente è stato nominato nel 2019 mentre gli altri organi, tra cui la mia vicepresidenza, lo sono stati l'anno dopo, per allineare tutto da un'unica data di riavvio".

"Oltre alla vicepresidenza - prosegue - si modificano i poteri del direttore, che sarà proposto dal presidente e non più dal consiglio di amministrazione. Teniamo conto che presidenza, vice, cda, direttore e indirizzo, sono 'organi'. Possiedono, possedevano cioè, autonomia di comportamenti e decisioni".

"Adesso la parola passa al Parlamento. Sentendo le dichiarazioni di queste ore, non sarà un semplice passaggio, immagino", commenta Gnecchi.

"Nonostante la fortissima pressione del covid, un vero tsunami, si sono gestite prestazioni straordinarie per 60 miliardi e questo a favore di 16 milioni di cittadini. Siamo una mosca bianca, gli unici ad aver assunto quasi 12 mila persone", ricorda la vicepresidente che nell'intervista sottolinea che la sua è stata un carica onorifica.

La scelta del governo Meloni è condannata anche dall'ex ministro del lavoro Andrea Orlando (Pd): "Il governo ha deciso il commissariamento di inps e inail. Decadono così i due presidenti, Pasquale Tridico e Franco Bettoni. Per fugare ogni dubbio premetto che furono nominati da un governo del quale il Pd non faceva parte.

Il primo governo Conte, Tridico su proposta grillina e Bettoni dalla Lega. Ho collaborato con loro nei mesi difficili del governo Draghi quando ancora la pandemia non dava requie".

Orlando, deputato, lo scrive su Facebook e aggiunge: "È forse utile ricordare che attraverso Inps è passata l'enorme mole di risorse trasferita in quei mesi ai lavoratori alle famiglie e più in generale ai cittadini per fare fronte all'emergenza sanitaria divenuta emergenza economica nelle forme più diverse di bonus, sussidi, cassa integrazione decisi in quei mesi dagli esecutivi e dal Parlamento.

Inail si è trovata a svolgere, oltre ai compiti d'istituto particolarmente delicati nelle fasi della ripartenza e del 110%, la delicatissima attività di definizione dei protocolli necessari ad evitare che il Paese si fermasse all'epoca del lockdown prima, e delle vaccinazioni poi.

Avendo idee politiche diverse dalle mie, non sempre ci siamo trovati d'accordo nella valutazione di alcuni passaggi, ma posso testimoniare che hanno svolto il loro ruolo con rigore, passione e senza risparmio di energia. Un ruolo fondamentale in un momento tanto grave per la nostra Patria. Naturalmente hanno potuto svolgere tale funzione grazie alla eccezionale qualità delle strutture tecniche dei due enti. Non sono mancati però momenti - ricorda l'ex ministro dem - nei quali sono stati chiamati ad assumersi responsabilità straordinarie.

È proprio l'amor di Patria che dovrebbe spingere a dare atto a questi due servitori dello Stato del lavoro svolto. In qualunque altro Paese credo che questo sarebbe avvenuto. Evidentemente l'evocazione di questi concetti è un espediente retorico più che un convincimento per le forze di maggioranza, se è vero come è vero che la loro attività si conclude con un commissariamento, istituto che normalmente si applica a situazioni - sottolinea Orlando - di dissesto o comunque di grave crisi finanziaria o organizzativa, stato in cui non versa nessuna delle due strutture commissariate. Mi auguro che qualcuno possa spiegare questa scelta, e lo dico senza alcuno spirito di parte. Mi pare comunque doveroso - conclude l'esponente Pd - ringraziare ancora Tridico e Bettoni per il lavoro. Il ricordo delle prove così difficili che ci siamo trovati ad affrontare mi fa ringraziare in modo più diretto Pasquale e Franco".

Per Angelo Bonelli (Alleanza verdi e sinistra), Inps e Inail sono stati presi dal governo con un blitz: "Continua - scrive - il 'poltronificio' di questo governo: con un vero e proprio blitz si sono presi Inps e Inail, con una 'leggina' hanno accontentato Fuortes che si dimetterà da ad affinché il governo possa controllare la Rai, dove tra l'altro stiamo continuando ad assistere ad uno strapotere del governo, con tentativi di eliminare trasmissioni che vengono considerate 'scomode' solo perché fanno dell'ottimo giornalismo. Senza parlare dei dati dell'Osservatorio di Pavia che sono chiarissimi: il 73,2% degli spazi destinati a Governo e istituzionali che, sommati al 12,1% dei partiti della maggioranza, fanno 85,3% di occupazione spazi dei Tg.

Tutto questo deve far riflettere l'opposizione per un'iniziativa comune in cui chiedere il rispetto del pluralismo". 

Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra prosegue: "Nel frattempo anche il decreto Cutro è stato varato: non solo viene tolta la protezione umanitaria a persone che ne avrebbero tutto il diritto, ma questo governo, assolutamente incapace di assumersi le proprie responsabilità, per risolvere per le vie brevi la questione, ha promesso altri milioni al libico Haftar in modo tale che trattenga un po' di migranti, con i mezzi barbari che siamo stati costretti ad osservare già in passato. È così che sono 'pronti' per governare? Possiamo dire chiaramente no" conclude.

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