Economia / Manifestazione

No al nuovo codice degli appalti, sì ai bonus: anche i lavoratori edili trentini in piazza a Torino

Contestate le misure introdotte dalla premier Meloni in materia di edilizia. Cgil e Uil: a rischio migliaia di posti di lavoro anche nella nostra provincia. Landini: parte una grande stagione di lotta, a tutela del lavoro e della salute di fronte a scelte sbagliate fatte dal governo

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TRENTO. Sono presenti anche delegazioni dei due sindacati arrivate dal Trento, oggi, a Torino, alla manifestazione promossa da Fillea-Cgil e Feneal-Uil, nel quartiere della Falchera, una delle cinque piazze italiane della mobilitazione dei lavoratori edili.

I partecipanti arrivano anche dalla Brianza, dalla Valle d'Aosta, dall'Alto Adige, dal Friuli, oltre naturalmente al Piemonte.

In piazza ci sono esponenti politici locali del Pd, del M5s, di Sinistra italiana.

"I provvedimenti di questo governo - ha detto dal palco Maurizio Maurizzi, segretario nazionale Fillea-Cgil - determinano un netto peggioramento dell'occupazione della qualità del lavoro, con grave impatto sull'ambiente e sulla possibilità di rigenerare quartieri e periferie".

Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha parlato a margine della manifestazione: "Siamo qui con i lavoratori edili per affermare la necessità che il lavoro debba essere un lavoro sicuro, che debba essere un lavoro dignitoso e che bisogna combattere una logica sbagliata, sia sugli appalti sia sulle politiche che devono sostenere il rilancio di questo Paese.

Credo - ha aggiunto Landini - che sia profondamente sbagliato quello che il governo sta facendo, perché questa liberalizzazione degli appalti è una follia sia sul piano della salute che della sicurezza delle persone. Gli infortuni e i morti sul lavoro avvengono proprio quando parte la logica del subappalto al massimo ribasso, e dall'altra parte è un grave errore perché in questo modo non si rendono trasparente i processi".

Landini ha lanciato anche una stagione vasta di mobilitazione per contestare le politiche governative: "Quella di oggi non è una semplice protesta ma è proprio una rivendicazione per cambiare linea e per realizzare quegli obiettivi che servono per le riforme del nostro Paese. Credo che ci sia bisogno di avviare una grandissima campagna di assemblee di confronto in tutti luoghi di lavoro e quindi penso che il mese di aprile debba essere il mese in cui si attiva questo percorso verso la mobilitazione.

Di questo stiamo discutendo insieme a Cisl e Uil e credo che la prossima settimana, prima di Pasqua, saremo nella condizione di avviare un percorso di questa natura".

La cancellazione del superbonus "rischia di distruggere in Italia centomila posti di lavoro e in Piemonte fra i 10-15 mila ", ha detto per parte sua Vito Panzarella, segretario generale di Feneal-Uil, parlando in piazza a Torino. "Chiediamo - ha aggiunto - una modifica del decreto. Alle persone di reddito mediobasso occorre garantire sconti in fattura e cessione del credito".

Quanto alla situazione in Trentino, alla vigilia della mobilitazione odierna, i segretari sindacali di Fillea Cgil e Feneal Uil del Trentino, Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti, avevano spiegato che si rischa di perdere migliaia di posti di lavoro, con l'addio al superbonus deciso dal governo Meloni.

"Dall'analisi dei dati di Cassa edile - spiegano i due segretari trentini - emerge che con il superbonus sono cresciute le imprese attive e gli addetti del settore. Nell'anno ape 2021/22 (che va da ottobre a settembre dell'anno successivo) si contano 13.177 addetti e 2.099 imprese attive.

Nell'anno della nascita del superbonus, i lavoratori erano 10.732, le imprese attive 1.814.

Dunque un incremento di 2.445 lavoratori e 285 aziende che si potrebbero perdere con la cancellazione degli sgravi fiscali.

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