Italia / Il caso

L'anagrafe negata, i sindaci chiedono un incontro a Meloni sui figli delle coppie gay

L'iniziativa dei primi cittaidni di centrosinistra di alcune grandi città: annunciata una iniziativa nazionale. Ma voci in dissenso col governo e a favore delle trascrizioni anagrafiche arrivano anche dal centrodestra, come nel caso del sindaco leghista di Treviso, Mario Conte

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TRENTO. "Chiediamo un incontro urgente con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi".

È quanto si legge in una nota congiunta dei sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari al termine di una riunione sui figli delle coppie omosessuali.

Ma, iniziative organizzate che vedono protagonista il centrosinistra, si levano voci critiche anche nel centrodestra, come quella del sindaco leghista di Treviso, Mario Conte, presidente dell'Anci Veneto. Il primo cittadino del capoluogo della Marca sostiene infatti le trascrizioni anagrafiche e, intervenendo sui media in questi giorni, ha spiegato che serve un intervento normativo per consentire questi atti. Atti, ha sottolineato, che riguardano sia famiglie con genitori omosessuali, sia coppie miste, uomo donna, in situazioni particolari: basta fare una verifica con gli uffici anagrafici per evidenziare quanto sia articolata questa realtà, ha detto Conte.

Ma torniamo all'iniziativa dei sindaci: "Nelle prossime ore il sindaco di Milano Beppe Sala sarà a Bruxelles dove rappresenterà le nostre posizioni. Saremo a Torino il 12 maggio per ribadire le nostre posizioni comuni".    

"L'esperienza quotidiana delle amministrazioni locali - si legge nel documento firmato dai sindaci di Roma Roberto Gualtieri, di Milano Beppe Sala, di Napoli Gaetano Manfredi, di Torino Stefano Lorusso, di Bologna Matteo Lepore, di Firenze Dario Nardella, di Bari Antonio Decaro - dimostra che esistono domande di tutela alle quali non si riesce a dare adeguata risposta.

La vita familiare delle persone LGBT+ risulta, nell'assetto normativo attuale, non ancora compiutamente riconosciuta, generando disparità di trattamento nel quadro dell'Ue. Per questo - proseguono - consideriamo fondamentale contrastare ogni discriminazione e garantire pienamente i diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, e sentiamo forte la necessità di azioni comuni che vogliamo condividere con i sindaci di ogni orientamento politico".

"I principi costituzionali di uguaglianza e di tutela della dignità della persona - concludono i sindaci - devono guidare il legislatore verso alcuni passi non più rinviabili quali: il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali; il matrimonio egualitario con il conseguente accesso alle adozioni così come previsto per le coppie eterosessuali. Siamo pronti a discutere di questo con il parlamento e con il governo". 

"Nell'attesa di una legge, noi sindaci ribadiamo la volontà di agire collettivamente nell'esclusivo interesse dei minori, procedendo alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all'estero con due mamme, non riconducibili a una gestazione per altri, chiaramente esclusa dalla legge. Su questo punto riteniamo, infatti, che l'indirizzo della giurisprudenza sia già molto chiaro in Italia e in Europa", concludono i sindaci.

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