Chiesa / L'addio

I frati cappuccini si preparano a lasciare Trento: un rebus il futuro della mensa dei poveri

Adesso è ufficiale: via da settembre. Chiudono anche i conventi di Bassano e Rovigo. «Faremo il possibile perché il servizio agli ultimi possa proseguire»

TRENTO. Arriva l’ufficialità a una notizia già ipotizzata nei mesi scorsi: i frati cappuccini lasceranno dal prossimo settembre il convento di Trento. Lo si apprende da un comunicato in cui si dà conto dei lavori del Capitolo Ordinario della Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini, svoltosi a Camposampiero (PD) dal 27 febbraio al 3 marzo scorsi. 

Ci sono alcuni mesi per capire che ne sarà della mensa dei poveri che da anni offre un pasto caldo a tanti che a Trento non possono permetterselo. Un servizio che conta su centinaia di volontari e che ha avuto nelle figure di padre Giorgio Butterini e padre Fabrizio Forti due figure cardine. Il dialogo con la Diocesi di Trento e con il vescovo Lauro Tisi è aperto.

Accanto alla nomina del nuovo Ministro Provinciale nella figura di fra Alessandro Carollo, si legge nella nota, il “governo della Provincia, in comunione con l’assemblea dei frati capitolari, dopo il necessario discernimento, ha assunto impegni e preso decisioni che investono le nostre presenze sul territorio”. Si precisa in particolare che dal “prossimo mese di settembre, quando saranno formate le nuove famiglie, non saranno più costituite le fraternità di Rovigo, Bassano del Grappa e Trento”.

“In questi luoghi, dove i frati cappuccini sono sempre stati stimati e amati, ci rendiamo conto – sottolineano i religiosi – della difficoltà di accogliere questa nostra scelta, ma invitiamo comunque a cercare di compren­dere il nostro bisogno di custodire lo stile e la bellezza della vita fraterna che oggi, a motivo della diminuzione dei frati, i grandi conventi non ci permettono. Desideriamo anche comu­nicare che faremo il possibile per custodire, in comunione con la Chiesa e la comunità locali, le opere che da tanti anni sono a servizio dei poveri e di aiuto alla società civile”.

"Le tante persone che hanno trovato sostegno presso le nostre mense, poveri e volontari, continueranno ad essere segno della possibilità di condividere il bene, come fratelli e sorelle. È il bene del Vangelo che, ne siamo certi, continuerà – concludono i cappuccini – ad essere ancora vivo e fecondo”. 

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