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La Corte dei conti bacchetta la Provincia: «Poco incline a denunciare il danno erariale. L'autonomia non è sovranità»

Inaugurazione dell’anno giudiziario: «L’amministrazione trentina risulta renitente agli obblighi legali e tende a giustificare l’operato ritenuto illecito. La procura non indugerà a intervenire»

NUMERI Nel 2022 sono state 79 le denunce di danno all'Erario in Trentino
GIUSTIZIA "Il processo telematico non ha tagliato i tempi"
IL CASO La vicenda del contestato noleggio di un elicottero a Trento

di Mara Deimichei

TRENTO. Le parole usate dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Gianluca Albo, sono chiare quanto dure. Parole che si trasformano in "bacchettate" contro la Provincia.

«Le amministrazioni provinciali trentine - ha detto ieri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario - risultano tendenzialmente poco inclini a denunciare il danno erariale».

E ha usato i numeri per chiarire: «In tutto il 2022 da esse risultano pervenute 79 denunce di danno all'erario ma 73 costituiscono segnalazione di riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio».

A queste vanno aggiunte le 37 denunce di Apps a cui spetta segnalare le ipotesi di danno legate a errori sanitari. Il totale delle denunce che sono arrivate lo scorso anno negli ufficio di piazza Vittoria è 283 e 74 sono arrivata da "denunciante privato o anonimo" e dieci quelle che portano la firma di consiglieri comunali, provinciali o regionali.

Ma torniamo alle parole di Albo. «La tensione alle sinergie anticorruzione - ha detto e scritto - non risulta completata dal ruolo dell'Amministrazione trentina che, nonostante messa al corrente con la nota interpretativa dell'8 febbraio 2022 sugli obblighi di denuncia del danno erariale e di autotutela rispetto agli atti lesivi dell'Erario, risulta ancora oggi renitente agli obblighi legali e tendenzialmente propensa a giustificare l'operato ritenuto illecito in sede di istruttoria del pubblico ministero.

Massimo è, e sarà, il rispetto per l'Autonomia, ma l'Autonomia non è Sovranità e la Procura della Corte dei conti, che rappresenta lo Stato non ha indugiato nel 2022 e, anche in futuro, non indugerà a intervenire se l'autonomia nella gestione delle risorse pubbliche non dovesse aderire ai binari della legalità e del buon andamento, di cui i principi di economicità e sana gestione finanziaria costituiscono espressione e solida base dell'obbligo di contrasto giuridico di qualsiasi manifestazione di mala gestio». E per chiarire richiama anche decisioni di altri

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