Trento / La storia

Quattro ragazzi e oltre mille animali: la più giovane è Lia e ha 24 anni, il più vecchio Daniel di 35 anni

Come i pastorelli del presepe, trascorreranno il giorno di Natale con le loro capre e pecore: “Faremo il pranzo nella nostra roulotte, una lattina di birra e un pasto tutto sommato normale”

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di Roberto Franceschini

COGNOLA. Alzi una mano chi non ha mai fatto un presepe nel corso della propria infanzia, nel periodo più tradizionale dell'anno per un credente, per celebrare nella notte di Natale la nascita del Bambino Gesù, e poi negli anni successivi da bravi genitori e più oltre negli anni, quali nonni, con i propri nipotini.

Dallo scatolone nel quale riponiamo nel resto dell'anno le statuine ecco dunque uscire la preziosa mangiatoia con il Bambinello, Giuseppe e Maria, l'asino ed il bue, i Re Magi, gli angeli in volo sopra la stalla ed i pastori con le bianche pecorelle.

Conduttori delle greggi che sono lo strato sociale più povero del villaggio natalizio ma nello stesso tempo quello più autenticamente puro. I pastori che la storia religiosa vuole siano stati i primi a comprendere l'importanza di questa nascita.

È proprio per onorare questa simbolica figura che abbiamo incontrato, pochi giorni prima della notte di Natale, un gruppo di pastori durante la transumanza autunnale dall'asta dell'Adige sino alle distese prative nella Pianura Padana. Con loro oltre 900 pecore e 200 capre, alcuni asini, un pony e gli insostituibili cani da guardia e conduzione del nutrito gregge. Tre soci animati da una forte passione per questa dura professione accompagnati da una giovanissima ragazza, che tutti assieme anagraficamente arrivano a 99 anni di età. I 22enni Michael Rigotti da Cognola e Andrea Mariotto da Ala, il 35enne anziano del gruppo Daniel Paratscha da Corvara in Badia e la giovanissima Lia Zambelli da Volano, giusto 20 anni festeggiati lo scorso 13 dicembre nel giorno di San Lucia.

Grazie a questa energica ma dolcissima ragazza che abbiamo nettamente percepito la grande passione per la vita da pastora. Da pochi mesi in saccoccia un diploma da imprenditrice agricola, conseguito presso l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, ha trascorso l'estate con il pastore nonché "moroso" Andrea Mariotto nell'alpeggio sui Piani di Lavacchio nell'omonima ex-casera del comune di Avio sul Monte Baldo, quindi in autunno era nel fondovalle lagarino a vendemmiare ed adesso è vigile conduttrice di pecore e capre con al suo fianco Sky.

Un piccolo cane di 5 mesi manco a dirlo di razza pastore del Lagorai, dalla caratteristica colorazione blu-merle che non lo abbandona un solo istante. Ma questa graziosa pastorella, ci siamo chiesti, come trascorrerà il Natale? Domanda forse un po' banale e con una risposta per nulla scontata, dietro quel sorriso che traspare sotto quel berretto di lana, le bionde trecce, gli occhi azzurri e quel pesante giaccone per ripararsi da una temperatura abbondantemente sotto lo zero, nel bel mezzo di una campo di vigne dove il sole del mattino stenta sempre ad arrivare.

«Trascorrerò il giorno di Natale, come del resto anche il Capodanno con i miei colleghi di lavoro e gli animali, con un pranzo preparato nella nostra roulotte, una lattina di birra ed un pasto tutto sommato normale, come un giorno qualsiasi». Le abbiamo poi chiesto quale regalo avrebbe piacere di ricevere e con una naturalezza che ci ha spiazzati ci ha confidato questo: «Mi auguro che la gente diventi un po' più buona, e per quanto riguarda il nostro lavoro, una maggiore tolleranza e comprensione da parte di taluni automobilisti quando siamo costretti ad attraversare le strade ed i paesi con i nostri animali».

E nel giorno di Natale? «Avrei piacere di ricevere una visita dei miei genitori, delle tre sorelle e del fratello, visto che per me è impossibile abbandonare gli animali e stare quindi con loro riuniti in famiglia». Ed infine, prima che le pecore si allontanino troppo dalla sua vista le chiediamo un ultima confidenza. Ma al suo amore, con il quale condivide questa vita all'aperto, che regalo ha riservato per Natale? Con quel suo dolcissimo sguardo ci confessa di un dono decisamente originale per un pastore.

«Gli ho regalato una capra della Passiria (Passeirer Gebirgziege) acquistata presso un allevamento altoatesino in una valle al confine con l'Austria, mentre per il mio ventesimo compleanno, festeggiato nella notte di San Lucia, mi sono regalata due belle e vivaci piccole caprette». Per lei dei regali meravigliosi, altro che gioielli o costosi profumi, per godersi totalmente questa straordinaria esperienza di vita, amore e lavoro. Sia nelle giornate calde e soleggiate, come in quelle fredde sotto la pioggia o la neve, ma pur sempre all'aperto, libera e felice ma soprattutto a contatto diretto con la natura e gli animali. Chissà che nella notte di Natale poco distante dal loro gregge non nasca proprio il piccolo Gesù, come nel presepe e le statuine della nostra infanzia.

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