Politica / L'intervista

Provinciali 2023, la proposta di Michaela Biancofiore: «Facciamo un sondaggio sul gradimento di Fugatti»

La ex esponente di Forza Italia, oggi senatrice di Noi moderati e vicepresidente di Coraggio Italia, invita il centrodestra «a non litigare e a discutere senza veti». È un tentativo di assumere il ruolo di paciere nello scontro che si è innescato tra Fratelli d’Italia e la Lega sul secondo mandato dell'attuale capo della giunta

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TRENTO. «Bisogna riportare tutti a più miti consigli». La senatrice del collegio di Rovereto, Michaela Biancofiore, richiama all’ordine il centrodestra trentino e tenta di assumere il ruolo di paciere nel pericoloso scontro che si è innescato tra Fratelli d’Italia e la Lega sul secondo mandato del presidente Maurizio Fugatti.

Sa bene Biancofiore, che il suo temperamento vivace e la sua schiettezza, l’hanno portata spesso in passato ad infiammarsi nel dibattito politico, più che a spegnere i fuochi, a dispetto della sua appartenenza al gruppo di «Noi moderati», ma in questo caso sente il dovere di intervenire e placare gli animi, sollecitando un incontro di coalizione a breve e soprattutto la disponibilità di tutti a parlarsi senza pregiudiziali o diktat.

Senatrice Biancofiore, che cosa pensa di questo scontro fra Lega e Fratelli d’Italia in Trentino?

Io direi: cerchiamo di riportare indietro l’orologio a qualche giorno fa, perché se si pensa di continuare con questo battibecco e rimpallo tra Lega e Fratelli d’Italia si ottiene l’unico risultato che si favorisce il centrosinistra e rischiamo di perdere.

Come si è arrivati a questa situazione?

Dopo la crescita esponenziale di Fratelli d’Italia secondo me sarebbe stato ovvio coinvolgerli nella giunta provinciale. Io li avrei fatti entrare in giunta e ho già avuto modo di dirlo al presidente Fugatti.

E ora Fratelli d’Italia mette in discussione il Fugatti bis. Lei da che parte sta?

Io trovo che mettere in discussione ora il presidente della Provincia uscente sia un errore macroscopico, perché così si favorisce solo il campo avversario.

Quindi è d’accordo con la Lega? Fugatti non si discute?

Non posso accettare che le amiche deputate della Lega Cattoi e Testor dicano che non si discute del presidente, perché la situazione è radicalmente cambiata rispetto al 2018, come sostiene l’onorevole Ambrosi. Per questo ritengo sia necessario riportare tutti a più miti consigli, perché se una forza politica della coalizione a livello nazionale è arrivata al 26% va aperta una discussione e ci deve essere al più presto una riunione di coalizione. Anche se non ci dovesse essere un candidato presidente espressione di Fratelli d’Italia è evidente che Fugatti non vince senza FdI, quindi la Lega deve prendere atto che c’è una situazione cambiata.

Fratelli d’Italia pare abbia però intenzione di metterla giù davvero dura sul candidato presidente. Pensa che siano decisi ad avere la leadership della coalizione? In fondo al Nord non hanno alcuna presidenza di Regione.

Fratelli d’Italia non è incosciente, sa benissimo che il Trentino non è la Sicilia, dove il centrodestra vince comunque a mani basse e la discussione va affrontata cercando di evitare il caos. D’altra parte, Lega non può pensare che tutte le Regioni del Nord vadano a loro e ci piaccia o no, al di là delle discussioni in sede locale, poi la questione andrà portata sul tavolo nazionale. Per questo è importante aprire subito un confronto a 360° senza veti da parte di nessuno.

Ma secondo lei il presidente Fugatti resta il candidato più forte?

Secondo me sarebbe utile fare un sondaggio per capire se Fugatti ha il gradimento della popolazione e se la candidatura di Fugatti, come credo, possa avere il gradimento più forte anche per un’alleanza futura allargata per il 2023, che va oltre il centrodestra.

La coalizione di centrodestra come dovrebbe presentarsi alle elezioni provinciali dell’anno prossimo?

L’importante è evitare i litigi e presentarci uniti. A Bolzano si sta pensando a una lista unica del centrodestra. In Trentino la legge elettorale è diversa, ma sarebbe importante riuscire a immaginare una opzione totalmente innovativa che rappresenti l’unità della coalizione.

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