Locali / Consumo

Osteria Tipica Trentina, disciplinare da ripensare (ormai ha 15 anni) per garantire prodotti locali

Le tre associazioni degli esercenti hanno preparato un progetto di rilancio, in forma di «club di prodotto», per ridare significato e rigore al riconoscimento di qualità

TRENTO. Osteria Tipica Trentina, ma per davvero? Quante volte ci capita che la tabella “storica” sia affissa anche a  bar che di trentino – o di tipico – non hanno più niente. E allora si ripensa il disciplinare, per passare ad un più attuale «club di prodotto».

A distanza di oltre 15 anni dall’istituzione del Marchio “Osteria tipica Trentina” le tre Associazioni di Categoria: Associazione Ristoratori del Trentino, Asat e Fiepet Confesercenti hanno ritenuto necessari ed opportuni un rilancio ed un aggiornamento del disciplinare per tutelare la qualità di un’iniziativa tesa a valorizzare la tradizione enogastronomica trentina.

Le tre Associazioni hanno collaborato per la realizzazione di un progetto, condiviso anche con gli assessorati competenti, che possa, in continuità con il Marchio Osteria Tipica Trentina, garantire un’offerta enogastronomica di valore, con prodotti alimentari e vitivinicoli di origine trentina in grado di valorizzare le risorse del territorio e al contempo rispondere alle esigenze e richieste dei propri ospiti.

Spiega il comunicato degli esercenti: «Ritenendo fondamentale il supporto delle Istituzioni nella promozione di un’iniziativa che mira a rilanciare un marchio storico della ristorazione trentina legato ai prodotti tipici locali e alla filiera agroalimentare della nostra provincia, il progetto è stato presentato con esiti molto positivi a Trentino Marketing che lo ha accolto con favore in quanto coerente con il piano strategico per il 2023 approvato dalla Giunta Provinciale».

«Proprio in un momento molto complesso come quello che stanno vivendo le nostre aziende - commenta il presidente Marco Fontanari dell’Associazione ristoratori del Trentino - c’è bisogno di mettere in campo iniziative ordinarie e straordinarie. Il rilancio di un marchio di qualità della ristorazione trentina è una opportunità per l’intera filiera enogastronomica del territorio, perché promuove un patrimonio di prodotti ed esperienze del quale la nostra provincia è ricca. I ristoratori sono un veicolo importantissimo per la promozione del territorio e per il turismo e si rispecchia nei contenuti della Carta dei Valori della ristorazione che abbiamo sottoscritto a livello nazionale tra mondo della ristorazione e delle produzioni agroalimentari».

Massimiliano Peterlana, Presidente Fiepet del Trentino, afferma che solo attraverso progetti condivisi per fare sistema sul prodotto agroalimentare trentino si possono raggiungere obiettivi di qualità, riconoscibilità ed identità che fanno la differenza nella promozione di un territorio anche dal punto di vista turistico. Proprio per questo ritengo che il rilancio del marchio di qualità sia fondamentale per completare e certificare l’offerta enogastronomica trentina.

Giovanni Battaiola, Presidente di ASAT – Federalberghi del Trentino, conferma «l’importanza di questo progetto che valorizza un nuovo turismo consapevole, istruito e sostenibile: il turismo enogastronomico. Le nostre aziende, grazie alla creazione di questa rete, potranno trasformarsi in ambasciatrici del territorio e dei suoi prodotti. Il cibo e il vino, in questo nuovo concetto di turismo, sono concepiti come espressioni del territorio, della gente che ci vive e delle sue tradizioni e sono al contempo elementi d’identificazione e di differenziazione rispetto ad altri territori. Questo progetto valorizza le nostre aziende rendendole ancora più competitive e più vicine alle nuove richieste del mercato sempre più attento alla sostenibilità e alla filiera corta».

Nei prossimi mesi verranno definiti tutti gli aspetti organizzativi e burocratici per lanciare questo nuovo Club di prodotto che vuole valorizzare e tutelare la ristorazione trentina di qualità e la cultura gastronomica del nostro territorio, sostenendo le imprese tipiche e garantendo, sotto un profilo qualitativo, l'origine controllata delle materie prime utilizzate dagli operatori e, sotto un profilo di garanzia, la salvaguardia del consumatore che viene informato adeguatamente sulla provenienza del cibo che andrà ad acquistare e consumare.

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