Commercio / La polemica

Piattaforma provinciale trentina di vendite online, Onda all’attacco: “Perché costi così alti?”

Il bando prevede un finanziamento di 1,8 milioni di euro (1 milione finanziati dalla Provincia e 800.000 da Cooperazione Trentina). Degasperi: “Per un’azienda impegnata nel settore dei servizi web sarebbe possibile sviluppare una piattaforma e-commerce stando dentro i 1.000 euro”

TRENTO. Nella scorsa primavera un pool di 7 aziende si è aggiudicato il bando della Provincia per la creazione di una nuova piattaforma trentina di vendite online. Il bando prevede un finanziamento di 1,8 milioni di euro (1 milione finanziati dalla Provincia e 800.000 da Cooperazione Trentina). Per Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda, attraverso un’interrogazione esprime a tal proposito tutte le sue perplessità. 

“Sorgono  alcuni dubbi – scrive – circa le motivazioni di un finanziamento così cospicuo. Secondo quanto riporta un’azienda impegnata nel settore dei servizi web sarebbe possibile sviluppare una piattaforma e-commerce stando dentro i 1.000 euro, considerato che il costo del dominio è di 1,99 euro e quello per lo spazio web è di 60 euro/anno".

E ancora: “L’iniziativa, secondo quanto riporta un comunicato stampa della Provincia, dovrebbe vedere nel mese di febbraio “un importante momento di verifica” con il primo rilascio intermedio della piattaforma, denominata Indaco Instant. Sembrerebbe però che la piattaforma attuale sia stata realizzata tramite WordPress, un software open source con cui si possono realizzare facilmente e gratuitamente (o comunque a costi molto sostenuti) siti e blog, forse non adatti a garantire una piena sicurezza informatica agli utenti che poi dovrebbero vendere i loro prodotti e servizi online. Parrebbe inoltre che il sito sia ospitato su un server di Google in Germania. Come mai non viene utilizzato un datacenter locale?

Degasperi vuole sapere dal Presidente della Provincia:

  • il dettaglio della previsione dei costi sostenuti per la realizzazione dell’intero marketplace, che secondo quanto previsto dal bando deve essere superiore a 1,5 milioni di euro;
  • se non ritiene opportuno rivalutare l’importo complessivo del finanziamento alla luce di quanto riportato in premessa circa la possibilità di sviluppare un marketplace a costi inferiori;
  • in che settori operano e di cosa si occupano nello specifico le aziende vincitrici del bando;
  • se le due delle sette imprese vincitrici, che hanno sede al di fuori del Trentino, sono iscritte nel Repertorio economico amministrativo (R.E.A.) tenuto dalla C.C.I.A.A. della provincia di Trento e hanno un'unità operativa attiva nel territorio provinciale;
  • sulla base di quali criteri è stato stabilito un tempo di 3 anni per realizzare il progetto e se non si ritiene opportuno stabilire un tempo più ridotto, anche alla luce dell’accelerazione impressa dalla pandemia e dalla necessità di realizzare una piattaforma e-commerce per le imprese trentine; secondo alcune segnalazioni riportate da imprese che si occupano di servizi web sembrerebbe che sia possibile realizzare una piattaforma e-commerce in molto meno tempo
  • le ragioni per cui non viene utilizzato un datacenter locale e il sito è ospitato su un server di Google in Germania.
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