Inquinamento / Il caso

Incendio di Ischia Podetti: nessun pericolo per la diossina, analisi «confortanti», tranne che per l’insalata (ma basta «lavarla»)

Sono arrivati i dati dei campioni di frutta e verdura: nessuno risulta inquinato al punto da attivare i «livelli di azione» europei. Ma in Italia non c’è un limite di legge. E la Provincia rassicura: dopo il lavaggio, tutto a posto

TRENTO. C’è voluta una settimana, ma abbiamo le analisi. L’incendio alla discarica di  Ischia Podetti non ha causato fumi tossici e dalle analisi arrivano «dati confortanti», dice la Provincia.

In un comunicato, piazza Dante spiega che «Sono confortanti i i risultati delle analisi su frutta e verdura campionate dopo l’incendio presso la discarica di Ischia Podetti, lo scorso 10 agosto. Lo comunica l’assessore provinciale all’agricoltura, sulla base della relazione elaborata dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari e consegnata al Dipartimento competente.

I campioni erano stati raccolti nelle zone maggiormente investite dal fumo e dunque analizzati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna: un laboratorio che dispone di prove accreditate per la ricerca delle sostanze (diossine, furani e PCB) sugli alimenti.
Gli esiti sono stati ovunque inferiori ai cosiddetti “livelli di azione” fissati dalla Commissione europea, in coerenza con i primi dati dell'Appa, anche se allo stato attuale non esiste un limite normativo per le sostanze riferito agli alimenti. Le analisi hanno peraltro confermato che dopo il lavaggio i valori risultano ulteriormente inferiori.
Per quanto riguarda i valori di metalli pesanti, l’unica criticità riguarda un campione di insalata che, dopo il lavaggio, vede di fatto abbattute le sostanze».

«Un dato che testimonia l’efficacia del lavaggio degli alimenti vegetali prima del consumo per l’abbattimento di contaminanti sulla superficie, così come raccomandato immediatamente dopo l’evento dalle autorità competenti».

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