Politica / Elezioni

Il segretario del Patt non esclude un sostegno al Fugatti bis: “Ma non siamo la stampella di nessuno”

Simone Marchiori spiega come il suo partito si sta muovendo in vista delle elezioni provinciali del 2023: “Stiamo lavorando ad un progetto. La scelta sarà quella di avere il Patt protagonista, ovvero che gli autonomisti siano forti nel governo di questa terra”

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. «Noi non facciamo da stampella né alla destra né alla sinistra: abbiamo il nostro progetto che quando sarà il momento si incardinerà con i partiti nazionali nel segno di una maggiore presenza sul territorio e di una differenziazione rispetto agli schemi nazionali, perché non possiamo permetterceli come Trentino».
Simone Marchiori, segretario provinciale del Patt, se inizialmente si sentiva lusingato dai corteggiamenti della Lega e dei suoi alleati, da una parte, e di Campobase e dei partiti del centrosinistra dall'altra, ora inizia a mostrare segni di insofferenza per questo ruolo che viene attribuito alle Stelle alpine di contenitore di voti dal quale non si può prescindere se si vogliono vincere le elezioni provinciali e che si deve "conquistare" sapendo offrire le condizioni migliori.
Segretario Marchiori, tutti vi vogliono e voi avete deciso di sedervi al tavolo delle forze civiche e autonomiste già alleate della Lega. Sarà questo anche il vostro sbocco finale per il 2023, l'alleanza con la Lega?
Quello non è un tavolo di centrodestra ma il tavolo del Patt, che lo ha convocato e diretto per costruire un'aggregazione centrista. Ci siamo trovati d'accordo sui temi che riguardano l'autonomia e questo è già un buon risultato, al netto della collocazione che ciascuno di noi alla fine prenderà sullo scacchiere politico, perché alla fine ognuno potrebbe andare per conto suo.
Ma Campobase, che ha dichiarato apertamente di voler costruire una coalizione alternativa a quella di Fugatti, non si è seduta al vostro tavolo. C'è ancora un dialogo aperto con loro?
Io non ho chiuso porte né tagliato ponti. Se qualcun altro vuole aggiungersi, al netto delle posizioni ideologiche, ben venga. Sul resto vedremo. Io ora non ho l'ansia di mettere la bandierina a destra o a sinistra. Non devo schierarmi subito, metto davanti il territorio. E le scelte saranno conseguenti a questo percorso.
Alla fine, dunque la scelta potrebbe essere anche quella di sostenere il Fugatti bis?
La scelta sarà quella di avere il Patt protagonista, ovvero che gli autonomisti siano forti nel governo di questa terra.
Quindi non lo esclude di poter sostenere Fugatti?
Non mi pongo il problema adesso. Io sto lavorando sul progetto del Patt.
Quando deciderete come schierarvi? Prima delle elezioni politiche?
Penso proprio di sì. Adesso ci confronteremo con la Svp perché sulle politiche il ragionamento è regionale. Intanto, lavoro su un progetto nuovo. Se mi si chiede ora che novità vedo nel centrodestra e nel centrosinistra in Trentino io devo dire che non ne vedo nessuna.
E voi che novità portate? Dovete riuscire a cambiare il presidente per renderla visibile?
Vedremo. Oggi ci sono tante incognite, compresa quella di Fratelli d'Italia.
La Lega sembra pronta a rinunciare a Fratelli d'Italia pur di imbarcare voi.
Noi non facciamo questi ragionamenti perché lavoriamo al nostro progetto.
Nel Patt c'è chi come il vicesindaco di Trento, Roberto Stanchina, l'ha contestata per il tavolo con i civici del centrodestra, dicendo che è stato tradito il congresso. Non è così?
Non è vero. È stato votato all'unanimità un documento in cui si dice che si parla con le forze di centro per rafforzare l'area di centro. Non c'è stato alcuno scostamento dalla linea del congresso, anche se posso capire che ci siano sensibilità diverse. E comunque le decisioni del partito saranno prese dagli organi di partito quando sarà il momento. Per ora noi stiamo incontrando solo le forze territoriali. A Trento l'accordo su Ianeselli è stato fatto su un progetto.
Le è dispiaciuto che i sindaci della Val dei Mocheni abbiamo deciso di aderire alla Civica di Gottardi e non al Patt?
Prendo atto della loro scelta e vado avanti. La val dei Mocheni non da oggi, ma già nel 2018, ha deciso di non scegliere il Patt.

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