Scuola / L'intervista

Maturità per 4 mila studenti trentini, la sovrintendente Sbardella: «Ragazzi con una marcia in più»

Mentre si avvicina la data d'inizio degli esami (22 giugno), l'analisi della dirigente sulle prospettive di una generazione che ha vissuto le pesanti restrizioni anche sulla scuola, dovute alla pandemia: «Hanno imparato ad affrontare situazioni problematiche»

di Patrizia Todesco

TRENTO. Mentre gli insegnanti sono sul piede di guerra contro il decreto in discussione al Senato in materia di formazione dei docenti e di reclutamento e in Provincia sta prendendo forma la riforma da tempo preannunciata dall'assessore all'istruzione e cultura Mirko Bisesti rivolta alla valorizzazione del merito della carriera dei docenti, quattromila studenti si stanno preparando alla maturità.

La sessione d'esame avrà inizio il 22 giugno con la prima prova scritta di italiano, che sarà predisposta su base nazionale. Alle candidate e ai candidati saranno proposte sette tracce con tre diverse tipologie da svolgere in massimo 6 ore di tempo.

La seconda prova scritta sarà il 23 giugno e sarà diversa per ciascun indirizzo.

Avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Novità di quest'anno, per quanto riguarda l'orale, è che non ci sarà la tesina e che la commissione, presieduta da un docente esterno, sarà composta da insegnanti interni di diverse discipline.

Delle novità della maturità, ma anche del futuro della scuola trentina, abbiamo parlato con la Sovrintendente Viviana Sbardella.

Ancora pochi giorni e prenderà il via la prima maturità post pandemia, con il ritorno alle prove scritte e nuove regole. Ritiene giunto il momento di tornare alla normalità o questi ragazzi che hanno dovuto subire una didattica a distanza per parecchio tempo potrebbero avere dei problemi?

Io sono convinta che non ci saranno problemi. Quando c'erano le polemiche per non fare la seconda prova scritta, anche parlando con i nostri studenti della Consulta, io ho sempre pensato che fossero pronti ad affrontare la seconda prova scritta del loro indirizzo e che era voler sminuire un percorso non farla. Hanno fatto il percorso con grande fatica, questo bisogna dirlo, ma le stesse prove Invalsi hanno certificato e dato un primo segnale che perdite di apprendimento non ci sono state. Le nostre scuole, rimaste aperte, anche se il secondo ciclo un po' a singhiozzo tra presenza e didattica a distanza, hanno continuato a lavorare. Significativo è che il Ministero abbia dato mandato alle varie commissioni di costruire la seconda prova scritta.Questa è un po' la novità. Niente prova uguale per tutti, ma costruita in base ai programmi svolti. La prova sarà assolutamente coerente con quello che la classe è riuscita a costruire in questi ultimi anni. Saranno proprio gli insegnanti della disciplina che proporranno formalmente alla commissione la prova che sarà diversa quindi da scuola a scuola, ma uguale per tutto l'istituto.

Un'altra novità di quest'anno è che non ci sarà la testina, ma l'orale avrà un peso maggiore. Lo ritiene un aiuto per gli studenti?

L'orale varrà 25 punti, mentre gli scritti 15 la prima prova e 10 la seconda. La prima proposta del ministero era stata un po' diversa, poi i ragazzi hanno chiesto di rivedere il peso dell'esito dell'esame che infatti peserà per il 50 per cento, mentre l'altro 50 è composto dalla somma delle medie degli ultimi tre anni. Alla fine la seconda prova varrà 10 su 100, sulla prova d'esame 10 su 50: è comunque un peso relativo. Questa scelta possiamo interpretarla come un venire incontro ai ragazzi e un segno di comprensione per il percorso accidentato che hanno avuto negli ultimi anni.

Prima accennava al fatto che le prove Invalsi hanno certificato che la Dad e le interruzioni dovuti al Covid non hanno lasciato lacune nelle conoscenze dei ragazzi. Quest'anno, però, soprattutto alle superiori, gli scrutini saranno la prova del nove e i nodi, se ci sono, verranno al pettine. Se due anni fa sono stati praticamente tutti promossi d'ufficio, lo scorso anno c'è stata un po' di clemenza per i mesi in dad, quest'anno i ragazzi saranno valutati per i risultati realmente ottenuti. Vi aspettate sorprese?

É prematuro fare previsioni, solo dopo gli scrutini potremo valutare se ci sarà stato un aumento delle carenze o degli studenti non ammessi alla classe successiva. Anche se gli esiti degli Invalsi sono stati positivi, è possibile ci sia un'onda un po' più lunga.

Che ritorno in classe si immagina il prossimo anno?

Quest'anno è stata garantita la didattica in presenza, ma è mancata in molte scuole la possibilità di fare uscite, attività opzionali e scambi con l'estero. In questo momento sembra che tutto sia tornato alla normalità tranne la scuola. Questo è vero e io posso esprimere un auspicio da cittadina. Lo scorso anno, con l'arrivo delle vaccinazioni, avevamo sperato che le cose sarebbero state più tranquille. In realtà nelle scuole questo è stato un anno estremamente faticoso, un po' perché si è accumulata fatica, poi perché le regole hanno continuato a cambiare e infine per la questione dei docenti non vaccinati che andavano sostituiti. Non ho elementi per dire cosa accadrà il prossimo anno. Certo io personalmente faccio fatica a capire perché in questi ultimi giorni, e soprattutto durante gli esami, i ragazzi debbano tenere la mascherina. Ormai si va ovunque senza, ma a scuola non si può. L'assessore e il presidente ci stanno provando a cambiare le regole, ma purtroppo questo non rientra nelle competenze della Provincia.

Ora l'attenzione è puntata anche sulla riforma per la valorizzazione del merito degli insegnanti. A che punto siamo?

Tra qualche giorno presenteremo all'assessore e al presidente il progetto completo e poi si dovrà partire con gli altri passaggi. Noi contiamo di mettere a punto tutti gli strumenti nei prossimi mesi in modo in da poter partire già nell'estate del 2023 per avere a settembre le prime valutazioni per una piccola percentuale di docenti.

Un'ultima domanda. Cosa si sente di dire ai ragazzi che tra meno di un mese dovranno sostenere l'esame di maturità?

Vorrei dire loro di essere fiduciosi. Sono ragazzi hanno sviluppato una tale capacità di affrontare situazioni problematiche e di essere flessibili che ritengo non abbiano nulla in meno, anzi qualcosa in più, rispetto ai ragazzi del passato. Quindi dico loro di affrontare l'esame di maturità con assoluta serenità e tranquillità Sono certa che faranno bene l'esame e faranno bene anche dopo perché hanno una marcia in più. Da parte mia un grosso in bocca al lupo.

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