Fauna / L’allarme

Aumentano gli investimenti di animali selvatici in Trentino: negli ultimi quattro mesi sono stati 307

"Stiamo ragionando con il Servizio strade delle misure di prevenzione sperimentali, tra cui l'impiego di dissuasori per la fauna che si attivano al passaggio delle automobili", spiega Natalia Bragalanti, del Servizio faunistico provinciale 

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TRENTO. Aumentano gli investimenti di animali selvatici in Trentino. Negli ultimi quattro mesi si sono registrati 307 casi. Ad essere investiti sono soprattutto ungulati, in particolare i caprioli e cervi, ma non mancano casi riguardanti lupi, cinghiali e altri animali di taglia più piccola, come le volpi.

L'incremento, a quanto riferito dal Servizio faunistico della Provincia di Trento, è di pochi punti in percentuale rispetto agli anni passati. Tuttavia, mostra come la fauna selvatica in Trentino sia in aumento. "Il trend è legato alla consistenza degli animali selvatici, da tempo in crescita. Si tratta di un indice che mostra il buon stato di salute dell'ambiente trentino, ma pone alcuni problemi di sicurezza legati alla convivenza con le attività dell'uomo", spiega Natalia Bragalanti, del servizio faunistico provinciale.

Gli investimenti avvengono soprattutto tra il tramonto e l'alba, dato che gli animali hanno perlopiù abitudini notturne. Le zone maggiormente interessate dal fenomeno cambiano in base alla specie. Nella valle dei Laghi vi sono corridoi faunistici molto lunghi frequentati dai caprioli, mentre in valle di Sole (verso l'abitato di Mezzana) si registrano più frequentemente investimenti di cervi.

"Stiamo ragionando con il Servizio strade delle misure di prevenzione sperimentali, tra cui l'impiego di dissuasori per la fauna che si attivano al passaggio delle automobili", conclude Bragalanti. 

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