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Ecco Onda, obiettivo le elezioni provinciali 2023 sul filo conduttore di ambiente, lavoro e stato sociale

A Trento il primo congresso per la forza politica che vede come garante il consigliere provinciale Filippo Degasperi e tra i fondatori alcune figure note nel panorama locale, come Luigi Casanova, Gloria Canestrini, Renzo Maria Grosselli e Aldo Colizzolli. "Ecco come vogliamo rivitalizzare l'autonomia e ricostruire istituzioni solidali"

TRENTO. Ambiente, lavoro e stato sociale. Sono le tre parole d'ordine di Onda, il nuovo "verso il partito" di Luigi Casanova, Gloria Canestrini, Renzo M. Grosselli, Aldo Colizzolli e di Filippo Degasperi.

Al "battesimo" 120 persone in una affollata sala di rappresenranza della Regione.

Nella prima assemblea programmatica, cioè un congresso, si è fatto il punto sui contenuti e sulle priorità dell'azione politica della forza politica, verso le elezioni provinciali dell'anno prossimo.

Un movimento che ha abbandonato l'aggettivo "civica", per evitare di essere confuso con le varie "civiche" che spuntano sie nel centrodestra sia nel centrosinistra, in Trentino.

Nel suo intervento, il consigliere provinciale Filippo Degasperi, già candidato a sindaco di Trento, ha citato l'analisi dello studioso e politico francese Raphael Glucksmann contenuta nel saggio “I figli del vuoto”.

Un modo per mettere a fuoco le criticità e le emergenze nelle nostre comunità, sempre più attraversate da paure, instabilità, solitudine e vulnerabilità.

"Credo - ha detto Degasperi - che nemmeno noi facciamo eccezione rispetto ai rischi che comporta il piano inclinato lungo cui scivolano dal tempo della Thatcher, le società occidentali.

Certo, in Trentino grazie ad una sana identità aggrappata all’attaccamento alle proprie comunità, alla tenacia, alla solidarietà, alla partecipazione e alle prerogative dell’Autonomia, la possibilità di invertire la rotta, colmare il vuoto e immaginare il futuro con speranza e oltre la microeconomia, esiste. Servono istituzioni pubbliche (a cominciare dalla Provincia) forti, autorevoli, vicine, solidali".

Il consigliere provinciale ha sottolineato il valore dell'autonomia speciale e la necessità di rivitalizzarla.

"Autonomia - ha rilevato - non è la caricatura a cui qualcuno ha puntato, a spese nostre, a suon di bande e sfilate con piume e coreografie. Autonomia non è nemmeno bulimia di competenze, ovvero spasmodica ricerca di spazi di potere, che caratterizza questa fase con risultati disastrosi già conclamati (vedi la vicenda della regionalizzazione del personale amministrativo della Giustizia) o prossimi (Agenzia entrate, Corte dei Conti).

L’Autonomia è pensiero, un esercizio di pensiero focalizzato sull’immaginare strategie originali e prospettive per il Trentino e per i trentini. Di pensiero in questi anni ne abbiamo visto gran poco in circolazione. Per articolarlo, il pensiero, servono idee, e le idee sono sparite con l’eclissi della politica richiamata da Glucksmann, soppiantate da manovre volte al semplice mantenimento del potere in quanto tale".

Da qui la sottolineatura sulle idee e sugli obiettivi di Onda: "L’Autonomia non va declamata, l’Autonomia va soprattutto esercitata, l’Autonomia è azione. Ecco quindi la necessità indifferibile di riconquistare gli spazi che lo Statuto attribuisce per la cura dell’interesse comune ma che, per interesse di pochi, sono stati via via abbandonati ai privati".

Degasperi ha poi fatto alcuni esempi dei fallimenti registrati negli ultimi anni e decenni.

"Pensiamo - ha detto - alla vicenda del porfido, una risorsa pubblica, in gran parte proprietà degli enti collettivi brutalmente privatizzata. Pensiamo alla vicenda dell’idroelettrico, soprattutto alla luce di quanto successo di recente: quando paghiamo le bollette noi arricchiamo innanzitutto i fortunati privati chiamati dalle istituzioni pubbliche che dovrebbero curarsi dei beni comuni, a partecipare al banchetto.

Le competenze che lo Statuto assegna alla Provincia devono tornare alla Provincia e dalla Provincia devono essere esercitate. Non serve oggi aggiungerne altre salvo dimenticarsi quelle di cui già disponiamo.

Serve invece chiarezza tra quello che compete al pubblico e quello che compete al privato. La sovrapposizione e la confusione portano alla più scontata delle conclusioni: costi al pubblico, profitti al privato".

Dal palco del congresso di Onda, Degasperi ha evocato anche alcuni progetti molto discussi.

"In Trentino - ha detto -  si parla di infrastrutture, si parla di Pi.ru.bi., si parla di “Nuovo” Ospedale di Trento e di “Nuovo” Ospedale di Cavalese e mentre si parla la legislatura è al crepuscolo. Nel 2017 (caso unico in Italia), una scuola pubblica è crollata. Siamo nel 2022 e la scuola è ancora nei container.

Un anno fa, per primi, segnalavamo che il progetto vincitore del Not aveva numerose criticità: nulla si è mosso, nessuna risposta è arrivata e così un altro anno si è aggiunto ai venti già persi finora. Si parla di ambiente come ricchezza da preservare facendola fruttare ma il futuro che si immagina vede nuove autostrade e consente senza batter ciglio la riaccensione di un cementificio. Oltre che dimostrare la debolezza di una Autonomia incapace di resistere alle pressioni dei gruppi di interesse, la vicenda ha anche un aspetto tragicomico: quelli che oggi si stracciano le vesti e chiedono tavoli sono i componenti della coalizione che governava il Trentino quando, nel 2016 venne rinnovata l’autorizzazione integrata ambientale!

Non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati diceva Einstein, eppure nella legislatura che doveva segnare il “cambiamento” tutto è rimasto nelle sapienti mani di chi maneggia la res publica dai tempi del primo presidente Dellai e ci ha regalato operazioni come quella del Not o dei derivati..".

Dopo queste stoccate ai governanti locali, passati e presenti, Degasperi ha additato criticamente anche il "proliferare di poltrone" dirigenziali in Provincia. E ha invitato, fra l'altro a dire "basta con i dirigenti a chiamata che questa maggioranza, che prometteva la lotta a quella che anni fa si definiva Pac, ha raddoppiato. Agli impieghi pubblici si accede per concorso anche in Provincia di Trento, anche con concorsi che valorizzino e considerino in via prioritaria l’esperienza maturata. Ma certo non per concorso farsa con vincitori delle posizioni apicali già noti che ci hanno ormai assuefatti".

Degasperi ha anche sottolineato il valore che Onda riserva al fermento politico nel territorio, alle retiu sociali, alal solidarietà. "Dobbiamo salvaguardare le comunità dove le relazioni tipiche del nostro piccolo mondo (conoscenza reciproca, rispetto del prossimo, solidarietà, partecipazione, cura del bene pubblico) sono sopravvissute ed investire perché questo tessuto connettivo, l’unico ad assicurare il massimo della sicurezza, venga ricostituito dove è andato perduto. Disponiamo di strumenti altrove scomparsi da tempo e dobbiamo approfittarne: i piccoli comuni, gli usi civici, l’associazionismo, il volontariato (quello vero). Riconosciamone la funzione e assegniamo ad essi le risorse e lo spazio di cui necessitano per esplicare al meglio il proprio ruolo di collante per una società che vada oltre il singolo e il suo egoismo.

Anche il sistema educativo - ha aggiunto a proposito della scuola - è un elemento determinante nella conservazione, nella costruzione o nella ricostruzione di un tessuto sano. Ma occorre prima di tutto restituire ad esso e ai professionisti che ad esso appartengono l’autorevolezza e le risorse necessarie per sostenere il ritmo e il confronto con il mondo che cambia".

In definitiva, sottolinea Degasperi, "servono istituzioni solidali per ricucire il tessuto sociale e ci siamo invece ritrovati una Giunta ed una maggioranza che hanno fomentato scontri, divisioni e lacerazioni. Montagna contro pianura, città contro valli, dipendenti pubblici (eroi compresi) “privilegiati” contro dipendenti privati, insegnanti della scuola dell’infanzia contro tutti, mentre per i consiglieri arrivavano aumenti record delle buste paga, tanto da superare persino i limiti imposti dalla legge Madia".

E per costruire questo percorso e raggiungere l'obiettivo, conclude, servono le persone, in un contesto che vedrà lo stesso Degasperi nel ruolo di "garante" e facilitatore nella ricerca via via della sintesi da tradurr ein azione di governo in Provincia.

"Il lavoro portato avanti dal 2013 sui temi che ho sommariamente ricordato e che verranno ampliati a seguire ritengo possa essere preso a riferimento per confermare la presenza di una chiara linea di pensiero e la coerenza tra pensiero e azione per un Trentino diverso. E la qualità delle persone che si sono impegnate con noi in questo progetto ne sono attestazione ulteriore che per me è motivo di profondo orgoglio. Persone con cui negli anni abbiamo condiviso sia i pensieri che le azioni, persone preparate, persone determinate ad offrire ai trentini una proposta politica nuova e forte fondata sul coraggio e sulla coerenza. Persone con esperienze e provenienze diverse che sempre si sono contraddistinte per passione, conoscenze e professionalità".

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