Fauna / Il tema

Pesca e immissione di trote e altre specie non locali, la Provincia precisa: nessuna deroga

L'assessora Zanotelli precisa che è in corso la stesura di uno studio del rischio (da sottoporre al parere di Ispra), indispensabile per le immissioni ittiche di specie alloctone

IL CASO I pescatori trentini sul piede di guerra

TRENTO. La via è stretta ma si fa il possibile entro il quadro normativo dato.

Questa, in sostanza, la spiegazione data in una nota dall'assessora provinciale Giulia Zanotelli ai pescatori trentini, sulla questione controversa dell'immissione vietata dalle norme nazionali di "specie non autoctone".

Il nodo sarebbe la successiva apertura (con l'ok a un emendamento del febbraio scorso) all'immissione di specie definite "autoctone" prima dell'entrata in vigore del decreto, risalente al 2020.

Ma l'interpretazione di questo passaggio è del tutto controversa e le cose non sarebbero affatto semplici.

"La possibilità di autorizzare autonomamente le immissioni ittiche di specie alloctone da parte della Provincia - spiega Zanotelli - è subordinata esclusivamente alla stesura di uno studio del rischio da sottoporre al parere di Ispra.

I contenuti rilevanti di questo documento in lavorazione sono stati illustrati da ultimo ai rappresentanti di categoria per la necessaria e concordata condivisione dei contenuti, con l'obiettivo di poterlo presentare all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Stante il quadro normativo attuale presentato in diverse occasioni dai rappresentanti del Ministero per la transizione ecologica, questa appare come l'unica via percorribile per consentire ai pescatori di procedere al più presto con le immissioni, dato che il decreto Milleproroghe non ha introdotto alcuna deroga".

Zanotelli ricorda, anche a fronte della posizione delle Associazioni dei pescatori, di aver discusso della questione in sede di giunta.

In Provincia di Trento la norma interessa, in particolare, trota fario, trota lacustre, salmerino alpino (per quest'ultimo ad eccezione della popolazione presente nei laghi di Tovel e Molveno) e coregone.

L'assessore Zanotelli ricorda di aver più volte spiegato ai rappresentanti del mondo della pesca il contesto in cui la Provincia si trova ad operare.

Ma afferma che alla luce di informazioni "poco corrette" che stanno circolando in queste settimane è opportuno chiarire ulteriormente il quadro: "La Provincia sta operando nel solco della normativa ad oggi in vigore con serietà. Se ci fosse stata una soluzione alternativa, avremmo perseguito un altro percorso senza esitazioni.

L'obiettivo è dare risposta in tempi brevi alle istanze dei pescatori, che rappresentano i custodi di laghi e corsi d'acqua del nostro territorio. Soltanto dopo la necessaria approvazione dello studio del rischio si potrà dare il via alle immissioni di specie ittiche non autoctone".

Zanotelli conclud ribadendo la disponibilità dell'ente pubblico: "L'assessorato non ha ovviamente alcuna intenzione di fermare o rallentare l'iter per la definizione dello studio del rischio; ma intende piuttosto affinarlo in tempi brevissimi assieme ai pescatori, proprio come si sta facendo, confidando nella collaborazione degli stessi. Rimaniamo comunque sempre a disposizione per fornire chiarimenti anche tramite le vie brevi ai pescatori trentini".

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