Pandemia / Lavoro

Provincia, prorogato lo smart working: le regole di "emergenza" in vigore fino al 30 giugno

Mentre la curva epidemica torna a salire, l'ente pubblico decide per un temporaneo prolungamento, mentre i sindacati chiedono nuove aperture e disponibilità di piazza Dante per riprendere la trattativa su un accordo generale per il lavoro agile dei dipendenti pubblici in Trentino

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. A fronte dell'interruzione della trattativa sullo smart working con i sindacati, che hanno lasciato il tavolo negoziale all'Apran (Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale), la Provincia ha deciso di prorogare di tre mesi, ovvero fino al 30 giugno, il regime "emergenziale" del lavoro agile in vigore dall'inizio della pandemia e che avrebbe dovuto concludersi il 31 marzo, ovvero nel giorno in cui scadrà lo stato di emergenza.

Intanto, ieri tutte le organizzazioni sindacali del pubblico impiego hanno scritto una lettera all'assessore provinciale al lavoro, Achille Spinelli, per chiedere un impegno politico che possa portare alla ripresa del confronto e a un accordo a regime, che regoli la materia dello smart working per i dipendenti della Provincia e degli enti locali, viste le difficoltà incontrate al tavolo di Apran, dove siedono per le amministrazioni pubbliche il dirigente generale, Silvio Fedrigotti, e i rappresentanti del Consorzio dei Comuni.

In particolare, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil e Fenalt hanno espresso preoccupazione per l'impostazione del nuovo regime sul lavoro agile che sarebbe impostato su una mancanza di fiducia nei confronti dei dipendenti pubblici che lavorano a distanza e sul controllo.

Insomma, viene contestato l'approccio. Oltre a questo non convincono neppure le fasce orarie obbligatorie e di reperibilità.

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