Covid / Il caso

Strappa i sigilli per la terza volta, revocata la licenza alla barista no-pass di Borgo, il bar «Nuraghe» chiuso definitivamente

La titolare Monica Cadau ha pubblicato nuovamente i video della «disobbedienza», conditi da insulti ai carabinieri. Pugno duro del sindaco Galvan per le ripetute violazioni di legge

BORGO VALSUGANA. Revocata la licenza del «bar ribelle» .Lavoro negato per chi si oppone all'obbligo del green pass e alla mascherina. La disobbedienza civile della titolare del Bar «Al Nuraghe» di Borgo Valsugana è stata punita con il "pugno di ferro" del sindaco Enrico Galvan (per legge, il responsabile della sanità pubblica della popolazione).

Il bar "no-greenpass" è stato chiuso: l'amministrazione comunale ha ritirato la licenza a Monica Cadau, titolare del bar «Al nuraghe», che ha continuato senza sosta e senza paura delle ripercussioni a contestare le misure adottate per il contenimento del virus: misure da lei considerate liberticide, oltre che inutili e dannose per il sistema economico.

«Nel mio locale si entra senza mascherina e non chiederò mai il greenpass, non è compito mio farlo» ha dichiarato nei giorni scorsi la donna, che ha anche organizzato una festa nel locale, respingendo carabinieri e polizia intervenuti sul posto. La barista ha agito emulando altri colleghi che in varie parti d'Italia, a macchia di leopardo, hanno fatto azioni analoghe, filmando l'intervento delle forze dell'ordine con gli smartphone: immagini poi caricate sui social e fatte circolare su Whatsapp e Telegram, il territorio virtuale più frequentato da chi si oppone all'obbligo di greenpass e di vaccinazione.

Sono migliaia i casi di contestazioni dell'obbligo del lasciapassare digitale. Vedremo cosa deciderà la giustizia italiana. Intanto vari esercenti si sono rivolti ad avvocati per evidenziare la non-costituzionalità del passaporto sanitario e, fra l'altro, dell'obbligo da parte del singolo esercente di controllarne la validità.

A Borgo Valsugana il sindaco Galvan ha scelto la linea dura. La notizia della sospensione è di ieri: la titolare del bar per la terza volta avrebbe strappato i sigilli delle forze dell’ordine, filmanbdo l’azione e postandola su Facebook. Inoltre non avrebbe fatto rispettare le regole per il contenimento del Covid, che in questi giorni di "emergenza bellica" pare essere passato in secondo piano.

La tensione è alle stelle e si è vista nel video girato dai titolare del Bar «Al Nuraghe»: si sentono le urla degli esercenti, che contestano ai carabinieri il fatto di non aver presentato «un documento di riconoscimento e un mandato», si vedono i militari allontanarsi e sul finale si sente qualche insulto al loro indirizzo.

È quindi scattata la revoca della licenza non avendo il bar osservato i due decreti di sospensione temporanea dell'attività di somministrazione. 

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