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Rifiuti in Trentino, un nuovo impianto a combustione o un gassificatore: Tonina illustra le ipotesi in campo

Il vicepresidente ha avviato a Pergine il tour di presentazione ai territori dei programmi della giunta che per la quota di residuo (massimo 60 mila tonnellate annue) ruotano attorno a soluzioni tecnologiche come quelle studiate da Fbk e Università. Comuni e Comunità potranno presentare le proprie osservazioni entro il 23 marzo

IL PROGETTO Ischia Podetti scoppia, dove lo facciamo l’inceneritore? Trento, Lizzana o Acquaviva?

TRENTO. È iniziata ieri presso la sala della Comunità di Pergine Valsugana la presentazione ai territori, da parte del vicepresidente e assessore all'urbanistica e ambiente Mario Tonina, del Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, adottato con delibera lo scorso 30 dicembre e sottoposto ora all'esame di enti locali, associazioni e cittadini, in un percorso partecipativo che condurrà all'approvazione finale.

"È questa un'occasione estremamente importante - ha sottolineato Tonina, accompagnato dal sostituto dirigente dell'Appa Gabriele Rampanelli e dal sostituto direttore dell'Unita' organizzativa rifiuti e bonifica dei siti inquinati Chiara Lo Cicero - per riesaminare i contenuti del documento elaborato dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente, che analizza la situazione attuale, evidenzia le principali criticità, e indica le azioni o gli interventi da implementare nella gestione dei rifiuti urbani, anche al fine dell'accesso ai finanziamenti Ue.

Siamo consapevoli che bisogna innanzitutto continuare ad insistere sulla cultura e la formazione permanente dei cittadini, per incrementare e migliorare nella qualità la raccolta differenziata, tenendo conto della prossima chiusura delle due discariche tutt'ora aperte in Trentino, e della realizzazione del previsto catino Nord della discarica di Ischia Podetti.

Tuttavia, sappiamo anche che rimarrà comunque una quota di residuo da smaltire.

Se non vogliamo affrontare il discorso del suo trattamento con nuove soluzioni tecnologiche, come quelle studiate da Fbk e Università di Trento, ci rimane solo la soluzione di esportare.

Ma, anche prescindendo dalla questione dei costi, che graverebbero su tutta la comunità, che esempio daremmo come Provincia autonoma se non riuscissimo a chiudere autonomamente il ciclo dei nostri rifiuti?".

Nel corso della serata, assieme al direttore del Centro Sustainable Energy di Fbk Luigi Crema, sono stati esaminate due possibili soluzioni tecnologiche: l'impianto a combustione e l'impianto di gassificazione o a conversione chimica, che all’uscita del processo produce syngas, da cui può essere ricavato biocombustibile.

Entrambe le ipotesi sono pensate per smaltire al massimo 60.000 tonnellate di rifiuto residuo annuo, una quantità comunque quasi dimezzata rispetto a quella prevista nel 2009.

Comunità e Comuni hanno tempo per formulare le proprie osservazioni fino al 23 marzo prossimo:  "Vogliamo raccogliere davvero i  contributi di tutti - ha sottolineato Tonina - per arrivare all'approvazione di un Piano realmente condiviso". 

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