Europa / L'allarme

Si manifesta a Trento contro la guerra in Ucraina: appuntamento oggi alle 17.30 in piazza Santa Maria Maggiore

Mentre al confine russo la situazione è sempre più delicata, una serie di realtà invitano a manifestare per la pace: l'appello da Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Acli, Forum pace e numerosi altri sodalizi locali

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TRENTO. «L'Unione Europea, sulla crisi tra Russia e Ucraina, dimostri di non essere un vaso di coccio».

Lo chiederanno a gran voce, oggi, sabato 19 febbraio, scandendo un chiaro "no alla guerra", le numerose associazioni, partiti e realtà che per le 17.30 in piazza Santa Maria Maggiore hanno promosso un presidio contro il pericolo di un nuovo conflitto, quello tra Russia e Ucraina.

Si tratta di Anpi, Cgil, Cisl, Uil, Acli Cava, Centro Pace Rovereto, Forum Pace, Spazio Brecht, Cso Bruno, Europa Verde, Futura, Trentino con Lucano, Laici Trentini, Pd, Rifondazione, Rete studenti medi, Die Linke, Sinistra Italiana, Udu.

«Il pericolo di precipitare in uno sciagurato scenario - dentro il quale una guerra che si alimenta dagli anni Novanta si trasforma in un incendio di portata mondiale - sembra momentaneamente scongiurato dal ritiro parziale delle truppe di Mosca dal confine», viene spiegato nel documento presentato a corredo dell'invito al presidio, quandom però la situazione sembrava presentare una relativa schiarita rivelatasi poi non attendibile.

«Sappiamo bene come siano delicati gli equilibri geopolitici planetari, che rendono inimmaginabile l'entrata dell'Ucraina nella Nato o nell'Unione Europea, insopportabile la scalata di Putin al vertice della Russia, impossibile da accettare la politica di allargamento fino ai suoi confini da parte degli Stati Uniti e della Nato. Gli eventi di questi mesi si inseriscono nella storia della guerra fredda tra due grandi poli contrapposti.

La strada per la de-escalation può passare solo attraverso una soluzione diplomatica a tutto campo. È necessario che l'Unione Europea dimostri di non essere quel vaso di coccio stretto tra l'avventurismo made in Usa e le politiche criminali di Putin».

Intanto l'ultimo aggiornamento, questa mattina verso le 9, indica che i leader filorussi della repubblica separatista ucraina di Donetsk e di Lugansk, nel Donbass hanno chiamato alla "mobilitazione generale" con un decreto pubblicato on line. I militari governativi ucraini e i ribelli separatisti filorussi del Donbass si sono scambiati accuse di attacchi e di violazioni del cessate-il-fuoco.

I primi hanno denunciato 66 scambi di fuoco notturni. Per i filorussi la situazione è "critica".

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Il governatore della regione russa di Rostov, al confine con l'Ucraina, Valery Golubev, ha dichiarato lo "stato d'emergenza" per la crescente presenza di profughi fuoriusciti dalle confinanti autoproclamate repubbliche filorusse ucraine del Donbass.

Oggi a Monaco conferenza per la sicurezza per la prima volta senza Mosca. Domani Macron incontrerà Putin.

Il primo treno con a bordo oltre 1.000 rifugiati del Donbass è in arrivo nella regione russa di Rostov, al confine con l'ucraina. Lo hanno reso noto le ferrovie del Caucaso del nord, come riportato da Interfax.

Un soldato dell'esercito ucraino è stato ucciso da un colpo d'artiglieria nell'est del Paese, durante uno scambio di fuoco con le milizie filorusse della autoproclamate repubbliche del Donbass, secondo quanto afferma io stato maggiore interforze di Kiev.

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