Opere / Il caso

Olimpiadi 2026, il palazzetto del ghiaccio di Piné lievita, Fincantieri presenta il progetto, costi da 30 a 180 milioni

La proposta del colosso edile – con la trentina Mak – presentata ieri al sindaco, che è entusiasta. Poi ci sarà fino a un milione all’anno di costi di manutenzione e gestione

di Luisa Maria Patruno

BASELGA DI PINE’. Trasformare la pista del ghiaccio per il pattinaggio di velocità di Baselga di Piné in un impianto all'altezza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 costerà la bellezza di almeno 180 milioni di euro, forse addirittura di più. Almeno questa è la cifra necessaria per la soluzione tecnica che Fincantieri Infrastructure (capofila di una cordata con Mak costruzioni) ha presentato il 25 gennaio alla Provincia e che ieri è stata illustrata anche al sindaco di Baselga di Piné, Alessandro Santuari, per un palazzetto coperto, con una capienza di 5.000 posti per il pubblico, come richiesto dallo standard olimpico.

Le stime di partenza erano di 30 milioni. Per un appalto "minimo", ma ritenuto adeguato alle richieste del Cio, si era calcolato che fosse sufficiente - prima che arrivasse la proposta mega di Fincantieri - una cifra intorno ai 30 milioni per la copertura dell'impianto e un costo di manutenzione tra i 500mila e 1 milione di euro l'anno. 

Il sindaco, galvanizzato anche dai successi alle Olimpiadi di Pechino dei pattinatori di casa, come Pietro Sighel, è fiducioso che questo progetto possa andare in porto che da punto di vista finanziario possano arrivare in aiuto fondi statali. 

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