Covid / L’analisi

Meno morti per il Covid, è l’effetto vaccino: ben 1.417 vittime fino a giugno, poi 61 negli ultimi sei mesi

Nel 2021 somministrato in Trentino un milione di dosi. E il numero dei tamponi ha sfiorato il milione e mezzo. In questi ventidue mesi di pandemia Covid i trentini contagiati sono stati in tutto 83.729

di Matteo Lunelli

TRENTO. Un anno di pandemia è finito. O, meglio, un altro anno di pandemia è alle spalle. Ma se i dodici mesi si sono conclusi, così non possiamo dire per il Covid, che evidentemente ci accompagnerà anche nel corso del 2022.

Il 2021 si è chiuso con i numeri ancora una volta in crescita, ma anche con la dimostrazione matematica che siamo di fronte a una situazione molto differente da quella vissuta nel primo semestre del 2021 e in tutto il 2020.

Per questo molti esperti a livello nazionale parlano ormai di due pandemie diverse. In Trentino l'anno appena concluso è stato quello dei record: cifre mostruose, mai viste e - speriamo - irripetibili, che nascondono però un lavoro incredibile. Perché si fa relativamente presto a dire 1 milione e 411 mila tamponi oppure 1 milione di somministrazioni di vaccini, ma dietro a quei dati c'è l'enorme mole di attività svolta da medici, infermieri, oss, farmacisti e tutto il personale che per dodici mesi ininterrotti è rimasto in prima linea. Come spesso accade nell'analizzare la pandemia, tutti i dati devono essere letti insieme, in quanto legati tra loro.

Ecco perché se il numero di contagi nel 2020 e nel 2021 è stato piuttosto simile (41.407 due anni fa, da marzo a dicembre, e 42.322 l'anno scorso), la differenza nei decessi è clamorosa: praticamente mille nella prima e seconda ondata, meno di cinquecento nella terza e quarta. Anzi, se ai 997 lutti del 2020 aggiungiamo i 420 dei primi sei mesi del 2021, arriviamo a 1.417 morti Covid entro giugno 2021 su 1.478 totali. Un numero che ha una sola spiegazione: le vaccinazioni.

Due anni fa abbiamo avuto 997 decessi e 100 dosi di vaccino somministrate (il 27 dicembre durante il simbolico Vaccine Day), mentre da quando la campagna vaccinale ha avuto una forte accelerazione, appunto da sei mesi a questa parte, con il completamento di prima dose e richiamo per una fascia particolarmente vasta di trentini, i decessi Covid sono stati 61.

Tornando all'andamento dei contagi nel corso del 2021, che sono stati 42.322, la crescita è stata clamorosa nell'ultimo mese (10.823 a dicembre, terzo risultato più alto dopo i 19.865 di novembre 2020 e gli 11.329 di dicembre 2020): praticamente un quarto del totale è arrivato solo nello scorso mese. E nel dettaglio, nella settimana dal 24 al 31 dicembre, abbiamo toccato 5.229 nuovi casi positivi (moltiplicandoli per 52 settimane arriveremmo a 270 mila casi).

Durante l'anno, come ovvio, ci sono stati forti picchi nei mesi più freddi (gennaio, febbraio, marzo e poi novembre e dicembre), ma va anche sottolineato come il numero di tamponi eseguiti sia praticamente quadruplicato da metà ottobre in poi. Con l'introduzione del green pass, infatti, le operazioni di screening sono drasticamente aumentate, con il record di dicembre con la bellezza di 307 mila test effettuati (di cui 275 mila antigenici rapidi, legati ai no vax che hanno voluto continuare a lavorare).

Se il mese nero dei positivi è stato quello appena concluso, i "migliori" sono stati quelli estivi, con giugno e luglio - in particolare - con dati decisamente bassi, ma meno rispetto al 2020: a giugno, luglio e agosto di due anni fa i contagi furono in tutto 277, mentre nello stesso periodo la scorsa estate sono stati 2.062. Un altro tema, decisamente delicato, è quello degli ospedali. L'analisi dell'intero anno appena terminato dimostra come la pressione sia stata costante.

Certo, siamo passati da una media di pazienti Covid al giorno di 327 (gennaio 2021) a meno di cento (99 a dicembre 2021), ma i numeri dimostrano come il virus non abbia sostanzialmente mai abbandonato le corsie degli ospedali trentini durante tutti i i dodici mesi.

Ma anche nell'analisi di questo dato non possiamo non tirare in ballo la campagna vaccinale: i numeri dicono chiaramente che mano a mano che aumentavano le somministrazioni diminuivano i ricoveri ospedalieri. Poi, tra fine autunno e inizio inverno, con l'aumento dei contagi le ospedalizzazioni hanno tornato a crescere, ma non certo in maniera proporzionale.

La spiegazione? Una sola: circa 457 mila trentini sono protetti con la vaccinazione e 175 mila hanno già anche la dose booster. Restando in tema vaccinazione, sono stati dodici mesi di lavoro incredibile, pur tra mille difficoltà (le scarsità di dosi iniziale, i problemi sulle prenotazioni, i casi Astrazeneca e J&J, l'adesione troppo bassa, le proteste dei no vax, la scarsità di personale e le relative code, la dose booster, l'apertura ai bambini).

Dicembre è stato il mese record delle somministrazioni, con 160.132 dosi, soprattutto terze, battendo grazie a uno sprint di Capodanno (16 mila dosi il 28, 29 e 30) il mese di giugno, nel quale ci eravamo fermati a 156.222 somministrazioni.

Infine uno sguardo ai dati totali di questi ventidue mesi di pandemia Covid. I trentini contagiati sono stati in tutto 83.729. Un dato impressionate, che ci dice che uno su sei ha avuto il virus (fermo restando che alcune migliaia lo hanno avuto due volte).

I tamponi da marzo 2020 sono stati oltre 2 milioni: c'è chi ne ha fatti a decine, in particolare il personale sanitario per sicurezza propria e dei pazienti, gli anziani della Rsa per monitoraggio e i no vax per evitare di proteggere se stessi e gli altri con il vaccino, e chi - pochissimi - non ne hai mai fatto nemmeno uno, ma il dato totale è incredibile.

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