Covid / Trentino

Omicron devastante per i medici di famiglia: "Se continua così, presto nel caos il sistema di assistenza territoriale"

Nicola Paoli: “Reggere questa onda d’urto non è più possibile. Temiamo che la situazione possa solo diventare ancora più rischiosa e ingestibile da parte nostra”

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TRENTO. "Se continua così i medici di famiglia, almeno due terzi dei 300, abdicheranno definitivamente ed il sistema di assistenza territoriale andrà nel caos, retto solo da farmacisti tamponatori e infermieri di comunità".

Così il segretario generale Cisl medici del Trentino, Nicola Paoli, che a nome della categoria dice "non saremo in grado a lungo di reggere l'impatto devastante anche in Trentino della variante Omicron, che non porterà un grande numero di ospedalizzazioni ma che ricadrà immancabilmente sulla gestione assistenziale del medico di famiglia".

"Reggere questa onda d'urto, in meno di 300 medici, non è più possibile - avverte ancora Paoli -. La minore gravità clinica, inesorabilmente, determina un carico impossibile da sostenere nelle dodici ore che dedichiamo loro ogni giorno. Temiamo la rivoluzione prospettata dalla nuova Legge nazionale che prevederà solo 38 ore settimanali per ogni medico, e che la stessa Provincia di Trento dovrà subire, impensabile con l'attuale carico di lavoro dei nostri medici".

"I numeri stanno aumentando in maniera esponenziale", sottolinea ancora Paoli, con il rischio che “la situazione possa solo diventare ancora più rischiosa e ingestibile da parte nostra".

Il segretario Cisl elenca alcuni problemi, come gli assembramenti negli "studi presi d'assalto da tutti", servono inoltre "mezzi per attivare i gruppi integrati, pagare il nostro personale di studio, prendersi in carico unilateralmente le certificazioni di isolamento e quarantena e relativi certificati protocollati Inps".

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