Ambiente / Il caso

Tariffe dei rifiuti: la giunta Fugatti aumenta i costi, ma i sindaci non ci stanno

Il Consiglio delle Autonomia aveva bocciato il provvedimento, la giunta tira dritto: «Così scaricano i costi sui cittadini e tocca a noi sindaci reperire le risorse, inaccettabile»

TRENTO. Con un provvedimento proposto dal presidente Maurizio Fugatti, la Giunta provinciale ha determinato le tariffe per lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e speciali per l’anno 2022. Per i rifiuti urbani la tariffa sarà di 225 euro a tonnellata. Per quelli speciali sarà di 225 euro a tonnellata fino a 10 tonnellate all’anno; di 260 euro a tonnellata per quantitativi superiori a 10 tonnellate all’anno.

La tariffa relativa al costo dello smaltimento dei rifiuti viene pagata alla Provincia dalle società che gestiscono la raccolta sul territorio. E’ quindi una delle voci che compongono i bilanci dei gestori dai quali deriva la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini.

In una nota, la giunta Fugatti ricorda che «Si conferma quindi l’importanza di fare una buona raccolta differenziata perché maggiore è la quantità di rifiuto differenziato, minore è il costo per smaltire il resto in discarica».

Anche considerato le differenze esistenti tra i diversi territori su cui lavorano i gestori della raccolta dei rifiuti, con l’adeguamento delle tariffe previsto dal provvedimento adottato oggi, gli uffici provinciali ipotizzano un aumento medio delle tariffe per i cittadini dell'ordine del 5%, quantomeno negli ambiti in cui si sono raggiunte le migliori performances in termini di raccolta differenziata.

La precedente tariffa di 160 euro a tonnellata per i rifiuti urbani era invariata dal 2017. Quella per i rifiuti speciali era stata aggiornata con un provvedimento dello scorso agosto. L’adeguamento previsto dal provvedimento adottato oggi si è reso necessario per coprire i costi gestionali, tenuto conto che le norme ambientali (art. 71 del Testo Unico Leggi Provinciali in materia ambientale) prevedono sostanzialmente che i costi di gestione delle discariche siano coperti attraverso l’applicazione della tariffa.

La decisione viene aspramente criticata dai sindaci trentini. 

Il Consiglio delle autonomie locali (Cal) ha ieri bocciato la proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente "Determinazione della tariffa per lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e speciali per l'anno 2022": con 4 contrari, 17 astenuti e nessun voto favorevole, l'organismo ha contestato l'operazione della Provincia che prevede un consistente aumento delle tariffe rifiuti.

«Si tratta di un aumento - spiega Claudio Soini - stimato del 40%, visto che si passa da 160 a 225 euro a tonnellata di indifferenziata. Da calcoli e proiezioni, l'impatto sulle tariffe dei cittadini arriva al 15%: sono loro che alla fine devono ristorare gli aumenti, su questo non ci piove».

E se il presidente del Cal Paride Gianmoena rimarca «grande incertezza», il sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, ricordando che nel suo comune sono già state approvate le tariffe 2022, ritiene «grave che la Provincia chieda in maniera estemporanea e senza confronto un aumento simile. Siamo noi sindaci a dover recuperare il denaro».

Il fatto che si siano attesi gli ultimi giorni di dicembre per discutere un tema così importante, è stato stigmatizzato da tutti i sindaci presenti. Alessandro Betta, primo cittadino di Arco è chiaro: «É preoccupante che, oltre alle bollette dell'energia, ora si passi al rincaro dei rifiuti. E poi, si arriva a bilancio quasi concluso, con importi di circa 200mila euro. Con provvedimenti simili, decisi all'ultimo, dove va il senso di supporto e aiuto della Provincia? É inspiegabile trovarsi in una situazione simile». 

Preoccupazioni condivise da Stefano Bisoffi, secondo cui «quest'ultimo aumento è insostenibile e ingiustificabile: per la comunità della Vallagarina si tratta di passare da 1.648.000 a 2.264.000 euro l'anno, oltre 600mila euro di aumento». Per Franco Ianeselli, sindaco di Trento, è «irrispettoso cambiare tutto il 29 dicembre» e aggiunge: «Ci sentiamo parte del sistema Trentino, vogliamo essere compartecipi, ma quando si scaricano sui cittadini le mancate scelte degli ultimi anni, c'è il diritto di non essere d'accordo».

Analoga presa di posizione di Francesco Valduga, sindaco di Rovereto: «Non vorrei passasse l'idea che siamo quelli del no; si cerca di essere collaborativi e attenti al senso delle istituzioni, ma una proposta così resta inaccettabile».

Andrea Brugnara sindaco di Lavis aggiunge: «Questo aumento va a stravolgere il piano finanziario».

«Se potevamo arrivare prima, l'avremmo fatto». Così l'assessore provinciale Mario Tonina risponde alle critiche. « Siamo stati così lunghi perché da mesi ragionavamo con Primiero e Val di Sole per riattivare le discariche sospese». E spiega: «Quella di domani è un'approvazione preliminare, c'è tempo fino a marzo per tutti i confronti necessari». Ma oggi la giunta è andata a delibera senza l'approvazione del Cal.

La quantità di rifiuti da gestire nella Provincia di Trento si attesta nel 2022, secondo le stime degli uffici provinciali, a 75.500 tonnellate: di cui 55.000 tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato, 3.500 tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato insaccato presso Ischia Podetti da smaltire presso impianti di recupero/termovalorizzazione, 8.000 tonnellate di rifiuto ingombrante, 4.000 tonnellate di rifiuti speciali provenienti dai depuratori della Provincia, 5.000 tonnellate di rifiuto speciale da scarto della raccolta differenziata.

Oltre alle quantità che saranno smaltite nelle discariche di Monclassico e Imer e quelle inviate ai termovalorizzatori di Bolzano e Dalmine, si ipotizza la necessità di esperire una o più gare per l’esportazione nel 2022 su altri impianti di una quantità di rifiuti stimata in 30.000 tonnellate. In considerazione dei valori di mercato attuali si ipotizza un costo di 180 €/t a cui si dovrebbe aggiungere un costo pari a 20 €/t per il trasporto agli impianti.

Gli oneri per la gestione 2022 sono stati calcolati complessivamente dagli uffici in 17.295.000 euro. Con le tariffe vigenti prima dell’adozione del provvedimento di adeguamento adottato oggi, le entrate relative alla gestione dei rifiuti nel 2022 sono state calcolate in 13.180.000 euro. Rispetto ai costi programmati per l’anno 2022 si registra dunque un disavanzo netto (uscite – entrate) di 4.115.000 euro.

Alla luce delle ipotesi gestionali esposte per l’anno 2022 la tariffa per il rifiuto urbano, secondo quanto calcolato dagli uffici provinciali, doveva quindi essere incrementata di: 4.115.000 € / 63.000 t (55.000 tonnellate di rifiuti urbani + 8.000 tonnellate di ingombranti) = 65,31 €/t. Tale incremento, da aggiungersi ai 160 €/t previsti con le tariffe precedenti, porta pertanto alla tariffa di equilibrio per l’anno 2022, per i rifiuti urbani, di 225,31 €/t.

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