Lavoro / Il caso

Sait esternalizza il magazzino, e rassicura: «Nessun posto di lavoro verrà cancellato, tutti i dipendenti verranno trasferiti»

I sindacati hanno proclamato tre giorni di sciopero, la cooperativa ribatte: «Questa è una risposta sproporzionata e di chiusura al dialogo». Il magazzino verrà affidato alla Movitrento

PROTESTA I sindacati indicono tre giorni di astensione dal lavoro

TRENTO. Sarà una battaglia rovente, quella fra sindacati e Sait, dopo l’annuncio della Cooperativa di esternalizzare la gestione del magazzino. Ed ai sindacati che hanno annunciato tre giorni di sciopero, Sait replica: «preserveremo tutti i posti di lavoro».

In merito all'annuncio di uno sciopero comunicato oggi dai rappresentanti dei lavoratori, Sait comunica: «La Direzione aziendale di Sait ha incontrato il 15 dicembre scorso le rappresentanze sindacali sul tema del contratto integrativo aziendale in scadenza. In quella circostanza è stata data l’informazione che nel corso del 2022 l’azienda avrebbe inteso confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori per impostare il percorso di esternalizzazione delle attività di magazzino.

Si tratta di una decisione deliberata dal Consiglio già dal gennaio del 2020 e che per questioni organizzative diventa ormai necessario affrontare per allinearsi agli standard del settore.

L’azienda – informa una nota – ha comunicato nel corso dell'incontro la volontà di definire un piano con l’impegno di trasferire i dipendenti dei magazzini con la garanzia del posto di lavoro e di tutela delle condizioni economiche, al fine di non creare ripercussioni a livello retributivo nelle persone e nelle famiglie.

Impegno questo ancor più rafforzato dalla decisione di avere come partner logistico Movitrento S.C., la società cooperativa aderente al movimento trentino con cui Sait collabora già da 10 anni nelle attività di magazzino, e che opera con il medesimo contratto collettivo del commercio di Sait.

Sempre nella riunione del 15 dicembre scorso l'azienda ha comunicato l'intenzione di avviare un confronto, tutta da costruire nel corso del 2022 sia per quanto riguarda i tempi, i modi e le condizioni.

L’azienda ha proposto anche che nel prossimo incontro previsto il 12 gennaio, fossero le rappresentanze dei lavoratori ad indicare le condizioni per intavolare la discussione.

La proclamazione di uno sciopero di tre giorni appare perciò assolutamente inattesa, sproporzionata e di totale chiusura al dialogo».

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