Il caso / La nota

Gli aerei militari in volo sopra le valli di Fiemme e Fassa? Erano dell’aviazione belga

L’Aeronautica emette una nota ufficiale: «Quei velivoli non erano nostri. Ma è stato tutto pianificato e gli Enti Civili che controllano il traffico aereo erano stati avvertiti»

IL CASO Caccia militari in sorvolo a bassa quota: boati e paura in val di Fiemme
LA PROVINCIA Fugatti chiede spiegazioni ufficiali a Roma
L'ATTO La senatrice Testor presenta un'interrogazione
LA STRAGE Cermis, 3 febbraio '98: un aereo Usa trancia i cavi della funivia

TRENTO. Erano velivoli della Belgian Air Force, gli aerei che nei giorni scorsi hanno sorvolato le valli di Fiemme e Fassa, suscitando proteste e polemiche. È quanto rende noto l'Aeronautica, spiegando che nessun velivolo militare italiano «era in volo in tali zone nel giorno e negli orari indicati».

«Da una verifica effettuata dagli enti della Forza Armata preposti al coordinamento delle attività di volo sul territorio nazionale - è detto in una nota - è emerso che i sorvoli descritti negli articoli sono riconducibili alla rotta seguita da una formazione di F-16 della Belgian Air Force nell'ambito di un volo di trasferimento dall'Italia verso la base di appartenenza».

«In base a quanto riportato da fonti ufficiali della Belgian Air Force, l'intera attività, effettuata secondo le regole del volo a vista (Visual Flight Rules o Vfr), è stata condotta, come da procedure, dopo un'attenta pianificazione e nel rispetto delle prescrizioni della pubblicazione ufficiale contenente le informazioni aeronautiche (Aeronautical Information Publication, Aip), tra le quali le altitudini minime di sorvolo, rispettate durante l'esecuzione della missione.

I velivoli belgi, nella circostanza, hanno presentato un piano di volo General Air Traffic (Gat) e sono stati - per tutta la durata del volo - sotto il controllo e la responsabilità degli Enti Civili per il controllo del traffico aereo, in accordo a quanto previsto dalla regolamentazione nazionale», conclude la nota.

Sul caso erano duramente intervenuti il presidente della Provincia Maurizio Fugatti chiedendo ufficialmente spiegazoni a Roma e la senatrice Elena Testor che ha presentato un'interrogazione parlamentare.

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