Mobilità / Il progetto

Ciclabile Trento-Pergine, si comincia anche il by-pass della galleria alle Laste. Ecco il percorso e le criticità da risolvere

Un altro tassello del tragitto che sale da Centochiavi e poi affianca la ex statale della Valsugana, sul lato destro in direzione Pergine, per entrambi i sensi di marcia - LA FOTOGALLERY

VIDEO L'Adige.it ha percorso il tracciato in bicicletta: ecco com'è andata la verifica
IL PERCORSO Da Centochiavi e Pergine, una collegamento atteso decenni
CRITICITA' Le osservazioni della circoscrizione: punti pericolosi

di Zenone Sovilla

TRENTO. Avanzano i lavori per la ciclabile da Trento (Centochiavi) a Pergine: in questi giorni è spuntato un nuovo abbozzo di cantiere, dopo quelli completati nei mesi scorsi a Ponte Alto (sottopasso della statale della Valsugana e tratto protetto che affianca la strada prima dell'immissione).

Il nuovo passaggio riguarda il by-pass della galleria alle Laste, un punto particolarmente critico, che si risolve dirottando i ciclisti verso il santuario, subito prima del tunnel.

La futura ciclopista sorgerà accanto alla ex statale, sul lato destro in direzione Valsugana, per entrambi i sensi di marcia.

Quindi subito prima del tunnel delle Laste, per chi arriverà da Trento nord, ci sarà una deviazione a destra e dopo il passaggio davanti alla chiesa, una salitella e quindi una breve discesa nel nuovo raccordo, in direzione San Donà, per ritornare in via Bassano, a fianco della statale, proprio all'uscita della galleria, poco prima della rotatoria.

Ciclabile Trento-Pergine, primi lavori anche per il by-pass della galleria alle Laste

Dopo gli interventi svolti a Ponte Alto, prende forma un altro anello del percorso ciclopedonale da Centochiavi a Pergine: si tratta del by-pass che consente di evitare la galleria delle Laste, portando i ciclisti verso il santuario per poi farli scendere nuovamente alla rotatoria di San Donà

Si tratta di un punto particolarmente delicato per la promiscuità del traffico a motore e a pedali.

Viceversa, chi arriva dalla Valsugana percorrerà in salita la rampa da realizzare, per poi scendere verso il santuario e quindi riprendere la ciclopedonale e procedere verso nord.

Anche prima della galleria il transito per la ciclopedonale presenta una situazione non semplice per la messa in sicurezza, fin dall'immissione in via Bassano, nei pressi del maso Crosina Sartori, dove c'è una stazione di servizio, che sarà bypassata.

La corsia protetta proseguirà poi lateralmente alla carreggiata attuale, che sarà ridotta per fare spazio alle bici: inevitabili, tuttavia, i passaggi a raso sia in corrispondenza del cavalcavia allo svincolo per Martignano (con strisce ciclopedonali), sia al successivo incrocio semaforico con via Muralta.

Procedendo verso Pergine, dunque, dopo la galleria e la rotatoria a Ponte Alto, si troverà un nuovo tratto di ciclopedonale, già realizzato ma al momento, ovviamente, ancora chiuso. Quindi, subito prima del viadotto dei Crozi, la ciclopista scende, passa sotto il ponte e risale per imboccare dall'altro lato la vecchia carrozzabile che corre ai piedi delle rocce.

In quest'area una criticità è rappresentata dalla convivenza del traffico in prossimità della rotatoria di Ponte Alto, cioè presso lo svincolo automobilistico di uscita verso Trento e di accesso nella direzione opposta, verso il viadotto.

Qui l'intersezione con la viabilità ordinaria e l'intenso traffico di autoveicoli sarà risolta, a quanto è dato sapere, tramite un passaggio pedonale un po' a valle della rotatoria, in via alla Cascata, per poi convogliare i ciclisti nella galleria sotto villa Madruzzo.

In questo caso, dunque, niente by-pass del tunnel, data l'assenza di sbocchi laterali. L'alternativa (scartata dai progettisti), per evitare la galleria, sarebbe stata percorrere via Ponte Alto verso villa Madruzzo per poi scendere nuovamente sulla statale su via alle Campanelle, la stradina di Casa Serena (tra l'altro, però, con la necessità poi di raggiungere la ciclopista sul lato opposto della carreggiata).

Attualmente, come noto, la vecchia strada dei Crozi è utilizzata come corsia alternativa, per il traffico leggero, durante i lavori di manutenzione del viadotto, che dureranno ancora dieci mesi circa.

Successivamente la vecchia strada diventerà pista ciclabile e anche sul versante che sbuca in Valsugana sono già in corso i lavori di sistemazione del relativo svincolo per raccordarsi con il futuro percorso verso Pergine e il lago di Caldonazzo.

Una ciclopista attesa da decenni, che dovrebbe essere aperta alla fine della prossima estate, dopo la conclusione dei lavori straordinari di manutenzione al viadotto dei Crozi.

Un progetto "al risparmio" e oggetto di parecchie critiche, rispetto a quello originario. Quest'ultimo è nel cassetto da una ventina d'anni e prevedeva un tracciato più diretto verso Ponte Alto, da piazza Venezia ai margini di via Valsugana. Ma chissà... forse un giorno, sarà tirato fuori.

Nella foto, sulla sinistra, la discesa dalla vecchia strada dei Crozi, sul versante Valsugana, che l'anno prossimo sarà utilizzata per il raccordo con la futura ciclopista da qui a Pergine

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