Covid / Il caso

Roma, i no-vax assaltano e devastano il Pronto Soccorso, infermiera ferita a bottigliate in testa

Tutto è iniziato con il ricovero di un manifestante, che però si è rifiutato di fare il tampone: trenta persone devastano l’ingresso nel tentativo di «liberarlo»

ROMA.  Una trentina di manifestanti ha assaltato nella notte fra sabato e domenica il pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma dove era stato ricoverato uno dei partecipanti alla protesta contro il green pass, sfondando la porta di ingresso. "La situazione è tornata alla normalità dopo alcune ore con l'intervento delle forze di polizia - spiega l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, sul posto per un sopralluogo - Ci sono 4 feriti, due tra le forze dell'ordine e due operatori sanitari".

Il caos sarebbe scoppiato quando il manifestante ricoverato avrebbe rifiutato di sottoporsi al tampone anti-covid al pronto soccorso del policlinico Umberto I assaltato nella notte. A quanto reso noto dalla Questura, arrivato in ospedale "il manifestante no vax si è rifiutato con modi violenti di essere sottoposto al triage e alle misure previste per il contenimento del Covid -19". E' stato posto in isolamento, in quanto persona non vaccinata "Nel frattempo - prosegue la Questura - all'esterno dell'ospedale si sono adunati alcuni parenti e amici, i quali hanno iniziato ad inveire verbalmente contro il personale sanitario, aizzati dallo stesso manifestante"

"Solidarietà ai medici, infermieri e operatori sanitari del pronto soccorso dell'Umberto I di Roma vittime di un vile attacco avvenuto questa notte. Un altro atto di squadrismo ai danni di chi tutti i giorni lavora per tutelare la salute delle persone. Piena fiducia nel lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine affinché individuino al più presto i responsabili". Lo afferma il Ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando l'aggressione al pronto soccorso dell'Umberto I di Roma dopo le manifestazioni 'No Green pass'.

"E' un fatto gravissimo quello che è accaduto nella notte al pronto soccorso dell'Umberto I". A dirlo l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, andato sul posto per un sopralluogo. "Non è tollerabile che vengano aggrediti degli operatori sanitari - aggiunge -. Bisogna fermare il clima d'odio, questa escalation di violenza".

Una infermiera è stata colpita con una bottigliata in testa durante l'assalto avvenuto nella notte al pronto soccorso dell'Umberto I di Roma. A riferirlo all'ANSA l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. "E' stata colpita durante la colluttazione e poi refertata con alcuni giorni - spiega D'Amato - l'assalto è scattato perché uno dei fermati, un uomo proveniente dalla Sicilia, era stato ricoverato in ospedale. Probabilmente nel tentativo di liberarlo". L'assessore spiega che ci sono stati dei danni: "E' stata forzata la porta d'ingresso, sono state divelte barelle e gli operatori si sono barricato dentro. I facinorosi sono però riusciti ad entrare nell'area rossa del pronto soccorso".

"Sta montando un clima che non può essere accettato in nessuna maniera, un attacco alla democrazia e anche a coloro come i medici che garantiscono il diritto alla salute. Ci sentiamo sotto attacco perché siamo coloro che credono nei vaccini come strumento che nel tempo ha evitato milioni di morti e oggi pensano sia lo strumento per uscire dalla pandemia". Così all'ANSA il presidente Fnomceo, Filippo Anelli,sull'assalto al Pronto soccorso a Roma. "Chi non crede ai vaccini ha la libertà di non farlo ma lasciate stare i medici che hanno già pagato un prezzo molto alto con 364 morti".Ora, rigore con la legge sulla sicurezza dei sanitari

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