Pandemia / I numeri

Gimbe: in Italia il covid continua ad arretrare, ma non a Trento e a Bolzano

L'ultimo monitoraggio settimanale indica un peggioramento (anche in Basilicata, Sardegna e Val d'Aosta ) sia per il numero di attualmente positivi, sia per i nuovi contagi (in provincia +20,9%)

IL FOCOLAIO Contagi dopo le prove del coro in Primiero, 54 positivi
IL BOLLETTINO Muore un paziente trentino all’ospedale di Feltre

BOLZANO. L'ultimo bollettino Gimbe evidenzia una situazione in peggioramento in Trentino Alto Adige, sia per quanto riguarda i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti (Bolzano 153, Trento 66) che per l'aumento di nuovi casi rispetto alla settimana precedente (Bolzano 8,7% e Trento 20,9%).

Restano invece sotto la soglia di saturazione i posti letto negli ospedali. Resta sotto la media nazionale del 72,4% la percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale (63,2% in Alto Adige e 70% in Trentino), meglio invece la terza dose con un 3,6% a Bolzano e un 4,3% a Trento contro il 2,4% a livello nazionale.

A livello nazionale, invece, il trend resta favorevole.

Dal 29 settembre al 5 ottobre in Italia calano, per la quinta settimana consecutiva, i nuovi casi di covid-19 (sono stati 21.060 rispetto a 23.159 della settimana precedente, pari al -9%), così come calano dell'8,5% le persone in isolamento domiciliare (86.898 rispetto a 94.995). Ma soprattutto un netto calo, pari a -19,4%, si vede nei decessi, passati da 311 a 386.

Lo rileva appunto il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana dal 29 settembre-5 ottobre 2021, con quelli della precedente.

"Ormai da 5 settimane consecutive il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell'ultima settimana, rispetto alla precedente, cinque Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi", spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

Gli aumenti riguardano Basilicata (+73,6%), Bolzano (+8,7%), Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle d'Aosta (+64,5%), ma rimangono "contenuti in termini assoluti".

"Sul fronte ospedaliero - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva".

A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per quella critica.

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