Giustizia / Il processo

Quattro aggravanti per Cattoni, che uccise Deborah con l’accetta: accuse da ergastolo per il femminicidio di Cortesano

Un terribile delitto, per i pm era premeditato, attuato con crudeltà, mentre lui era ai domiciliari; e poi pesa il fatto che fossero sposati e soprattutto la condanna per i precedenti anni di botte, sevizie e violenze contro la donna

di Leonardo Pontalti

TRENTO. Quello di Deborah Saltori fu un omicidio che il marito, Lorenzo Cattoni, portò a termine secondo un piano premeditato e con crudeltà: la procura di Trento continua a esserne convinta ed ha confermato - all'atto della chiusura delle indagini, il 20 luglio scorso - tutte le accuse che fin dai giorni immediatamente successivi a quel drammatico 22 febbraio aveva mosso al quarantenne di Nave San Rocco.

Un quadro in base al quale l'uomo rischia l'ergastolo: le aggravanti che gli vengono contestate - oltre alla crudeltà e alla premeditazione, anche l'aver agito contro la moglie - prevedono infatti l'applicazione della carcerazione a vita. Contestata a Cattoni anche una quarta aggravante: era ai domiciliari per violenze sulla moglie e per quelle è stato condannato un mese fa. 

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