Covid / Le novità

In Trentino l'atteso via libera ai test salivari: a breve gli screening nelle scuole

Dopo i ritardi burocratici si parte con gli esami molto meno invasivi (specie per i bimbi) rispetto al bastoncino nel naso. Intanto la Provincia decide di riportare in classe al 100% da lunedì anche gli studenti di seconda superiore
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di Giorgio Lacchin

TRENTO. Test salivari al via. Per gli studenti si parla addirittura di metterli in campo fin dagli esami di terza media e di maturità; per tutti gli altri prima che cominci l'estate.

E un'altra notizia scolastica: da lunedì 17 maggio gli studenti di seconda superiore torneranno in presenza al 100%, non più un giorno sì e uno no, oppure una settimana sì e l'altra a casa.Ma cominciamo dai test salivari.

Dopo mille difficoltà e mille rinvii eccoli qui, ai nastri di partenza. Terminata la fase di sperimentazione è arrivata l'agognata certificazione da parte delle autorità sanitarie nazionali.«Mi sbilancio e dico che prima dell'estate saremo in grado di rendere i salivari un mezzo di sanità pubblica per tenere sotto controllo l'epidemia», ha detto ieri il dottor Antonio Ferro, direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ma Ferro si è spinto oltre: i salivari potrebbero entrare in gioco «per gli esami di terza media e di maturità».

I salivari, aggiunge il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, sono «un progetto di eccellenza che ci rende orgogliosi, al quale tutta la comunità trentina tiene particolarmente. Un progetto che ci permetterà di tenere sotto controllo in maniera ancora più efficiente lo sviluppo della pandemia. Ringrazio l'Università con il dipartimento Cibio e l'Azienda sanitaria provinciale per avere raggiunto questo obiettivo che non era né facile né scontato».

Al fianco di Fugatti, il Rettore dell'Università di Trento, Flavio Deflorian, annuisce.

«Questo è un esempio concreto di collaborazione tra l'Ateneo e la Provincia. Insieme per aiutare il territorio».

Il dispositivo per la raccolta della saliva «è nato ed è stato sviluppato in Trentino e ora possiamo finalmente usarlo», ha detto il virologo del Cibio, Massimo Pizzato. Il test lo può fare ognuno di noi, in autonomia, raccogliendo la saliva, senza alcun problema.

«Il campione di saliva subisce lo stesso processo analitico del tampone naso-faringeo», spiega Pizzato.

«I tamponi salivari hanno validità simile a quella del tampone molecolare nasofaringeo, ma certamente sono meno invasivi.

A regime saremo in grado di processare tra i 2.000 e i 3.000 tamponi al giorno, con un tempo di risposta di 24 ore».

I test salivari saranno importanti soprattutto per le operazioni di tracciamento e screening.

«La certificazione che ci autorizza a partire con i salivari», spiega Antonio Ferro, «è arrivata da tre importanti istituti nazionali: il San Raffaele di Milano, il Policlinico Universitario di Genova e lo Spallanzani di Roma. Disporremo, quindi, di un'arma in più, molto importante, per il tracciamento del virus che ci sarà utile nel corso dell'estate per tenere sotto controllo eventuali focolai».

Per Ferro i test salivari sono «un'arma in più nel momento delle riaperture e in vista dell'estate».

Prima dell'estate, però, c'è ancora un pezzettino di scuola da affrontare (un pezzettone, per chi abbia gli esami), ed ecco che i ragazzi di seconda superiore lo affronteranno al 100% in presenza. Loro sono i più sfortunati perché da quando sono approdati alle superiori hanno vissuto la scuola sempre in emergenza. E

cco perché si è pensato a loro, dopo che sono stati riportati in classe al 100% gli alunni di prima superiore e i maturandi.

Il ritorno in presenza delle seconde superiori è stato trattato in un incontro tra l'assessore all'istruzione e cultura Mirko Bisesti, il dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato e i dirigenti scolastici e i direttori delle scuole secondarie di secondo grado provinciali e paritarie e degli istituto di formazione professionale e paritari.

Oggi Fugatti firmerà l'ordinanza. «La disposizione», spiega Bisesti, «è stata possibile grazie ad una maggiore flessibilità dei coefficienti di riempimento dei trasporti. Il nostro intento, compatibilmente con la situazione epidemiologica, è quello di far rientrare tutti gli studenti in presenza per gli ultimi giorni di scuola».

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