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Contro le code negli uffici postali ci sono aperture e prenotazioni

Negli scorsi giorni sono state segnalate in città e nei sobborghi alcune situazioni di attesa che preoccupano gli utenti

TRENTO. Da un lato le segnalazioni degli ultimi giorni, con code e ritardi. Di contro, le spiegazioni di Poste Italiane che illustrano i dati provinciali del proprio sistema e le modalità di accesso facilitate.
 

Ma andiamo con ordine. Sono state diverse, in tempi recenti, le segnalazioni dei clienti delle Poste, che in diversi sportelli a Trento e dintorni hanno riscontrato difficoltà nell'accedere e ritirare documenti o raccomandate. Qualcuno addirittura si è dovuto prendere tre ore di permesso in altrettanti giorni per andare a ritirare un pacco.
 

Insomma, una situazione difficile legata anche ad un numero di operatori in alcuni casi inferiore rispetto agli sportelli aperti, oppure ad orari "a singhiozzo" come nello sportello di Cognola, accessibile a giorni alterni. Risultato, diverse persone in coda (al ponte dei Cavalleggeri anche dieci nello stesso momento) e qualcuno che, indispettito, alle volte addirittura ha abbandonato l'attesa.

Ma la situazione è veramente così critica oppure si tratta di fraintendimenti, soprattutto rispetto alle modalità di accesso a sportelli ed uffici? A rispondere è direttamente la sezione trentina di Poste Italiane che, in primo luogo, fornisce i dati della nostra provincia: sono 188 le sedi attualmente aperte sulle 190 complessive (chiuse per emergenza sanitaria quelle di Calavino e della Motorizzazione di Trento), numero decisamente più elevato rispetto alle 130 sedi operative in Alto Adige.

In alcune strutture, come ad esempio quella di Madonna Bianca a Trento oppure a Povo, Cognola, Villazzano e Sopramonte, nel corso dell'anno sono aumentati i numeri di sportelli disponibili, con la media di operatori che da uno si è alzata fissa a due; questo, sostiene l'azienda, in relazione soprattutto ad un cambio di trend importante, dovuto probabilmente alle limitazioni del movimento in tempi di pandemia e allo smartworking, con i cittadini delle zone periferiche che hanno iniziato a rivolgersi sempre più agli operatori della loro zona, privilegiandola rispetto al centro della città. Considerando poi altre zone del capoluogo trentino, come la già citata sede di viale Verona o quella di via Scopoli, salvo criticità legate a malattie o permessi, sono disponibili sempre rispettivamente tre e due operatori.

Inoltre, rispetto ai Comuni con meno di 5 mila abitanti, con la convenzione firmata nel 2018 con la Provincia Autonoma di Trento ne è stata impedita la chiusura. Un ultimo punto sul quale la Direzione trentina di Poste Italiane ha voluto porre l'attenzione, all'interno di una nota ufficiale, è stato il sistema di accesso agli uffici: sul territorio provinciale, in 13 di essi (a Trento in piazza Vittoria, in via Trener, in via Gazzoletti, in viale Verona e in via Muredei) è possibile prenotare un appuntamento via Whatsapp (371.5003715) con il rilascio di un ticket elettronico, oppure anche attraverso il sito poste.it o l'applicazione "Ufficio Postale".

Inoltre, per i cittadini over 75 che percepiscono la pensione, vi è la possibilità di delegare gratuitamente i Carabinieri perché se ne occupino.

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