Covid / Il sostegno

Aiuti «trentini», le domande a maggio, Failoni: «L’importante è fare presto»

La manovra da 500 milioni (280 nazionali) interessa circa 27 mila soggetti, prima però deve passare dal Consiglio Provinciale, ma «non ci sarà nessun click day»

TRENTO. «Non ci sarà nessun click day. Siamo gente seria. Ci saranno finanziamenti per tutti. Le domande si potranno fare da metà maggio».

A rassicurare è l'assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni che, tirato per la giacchetta, torna sulla questione della manovra anticrisi messa in campo dalla Provincia. Perché, come ha chiarito venerdì anche il presidente Maurizio Fugatti, quello votato in giunta è lo scheletro della proposta di legge: 500 milioni tra risorse nazionali (280) e provinciali (220). Ora però comincia il lavoro di fino, per chiarire misura per misura, copertura per copertura. Perché quel che le imprese e i lavoratori vogliono capire è come avranno quanti aiuti.

E sul punto Failoni qualche previsione la fa: «La piattaforma su cui presentare domanda, sarà pronta per metà maggio. Per allora speriamo che sarà possibile iniziare a presentare le domande, anche perché prima non sarà materialmente possibile nemmeno per molti imprenditori: c'è da rendicontare le spese, e alcune fatture arriveranno solo nelle prime due settimane di maggio. Per avere gli aiuti, poi, si aspetterà poco. Forse già a fine maggio».

Iter consigliare permettendo, ovviamente: la legge va prima approvata.Dell'intera manovra, due sono i capitoli di maggiore interesse: i ristori per le imprese e gli aiuti ai lavoratori. Sul primo fronte, non c'è un plafond definito, l'obiettivo è rispondere a tutti coloro che avranno diritto. Semmai, si metterà un limite massimo al contributo, quando si avrà chiara l'entità possibile delle richieste.

Per ora ci si aspetta circa 27 mila domande, di sicuro il minimo sindacale sono le 15 mila e rotti imprese che, in regione, hanno fatto richiesta di ristori al governo (, che hanno ottenuto finora 58,5 milioni. La misura è tutta da scrivere, ma l'assessore assicura che si andrà di corsa: «Per quanto riguarda le risorse, non sappiamo bene quante domande aspettarci, con ogni probabilità tra le 20 e le 30 mila. A tutti daremo una risposta, cercando di fare una misura equa e concreta».

Il criterio è preciso: chi ha perso almeno il 30% di fatturato (rapporto novembre 2020 - aprile 2021 con lo stesso periodo del 2018 - '19), potrà chiedere il ristoro di una serie di spese fisse, in percentuale proporzionale alla perdita di giro d'affari.

Il nodo è come si calcoleranno le spese. «Di questo si sta occupando l'assessore Spinelli con i suoi servizi. Si sta predisponendo una piattaforma, per presentare la richiesta di contributi. Ma l'obiettivo è varare una misura semplice, di facile interpretazione: saranno definiti i costi per cui si potranno chiedere i contribui, saranno indicati i codici a bilancio, così da non avere problemi interpretativi».

Definire quanti e quali costi, come detto, sarà il compito di chi sta predisponendo la piattaforma tecnologica. Ma la priorità è cercare di fare in fretta e, soprattutto, dare indicazioni facilmente comprensibili alle categorie in attesa. Perché non diventino schiave di una burocrazia che obbliga ad una corsa ad ostacoli. «Sappiamo che è importante agire in fretta - osserva Failoni - per questo calcoliamo di essere pronti per metà maggio. Mentre gli imprenditori sapranno crediamo a inizio maggio quanto potranno chiedere, compresa la cifra massima».

Perché questo è un altro punto delicato. Posta la regola delle spese rendicontate, sarà posto un limite a quanto è possibile ricevere come contributo. Ci sono due ipotesi allo studio, e molto dipenderà, di nuovo, dall'entità di domande che ci si aspetta di ricevere e dalle risorse definitive in arrivo da Roma. Poi c'è il capitolo maestri di sci: dossier minoritario, rispetto alle cifre in campo (8 milioni) ma da studiare bene.

«Conosco bene la materia, è una categoria che è ferma da più di un anno, ma serve studiare una misura capace di dare risposte eque e non possiamo disperdere risorse - spiega Failoni - Perché ci sono gli iscritti che lavorano a tempo pieno, quelli che lo fanno di secondo lavoro, e quelli che risultano iscritti da tanti anni. Ci confronteremo con la loro associazione già in settimana».

Sul fronte lavoratori, invece, è tutto da inventare. Posto che sul capitolo stagionali la giunta intende stanziare tra i 15 e i 18 milioni di euro, non è chiaro come intende dividerli. La platea è immensa: si parla di 20 mila persone, e il veicolo scelto non è il Fondo di solidarietà, ma Agenzia del Lavoro. Con quali criteri saranno distribuite queste risorse è ciò a cui stanno lavorando in questi giorni gli uffici. Indiscrezioni parlano di un una tantum variabile - a seconda del rispetto di determinati criteri - da 500 a 1200 euro. Fosse davvero così, sarebbe più ricco l'aiuto statale (2.400 euro sul Sostegni 2). Da qui la delusione dei sindacati, che molto contano sull'iter in consiglio provinciale. Obiettivo: vedere destinato ai lavoratori almeno 50 milioni, in una manovra da 500.

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