Pandemia / Anziani

Il comitato Rsa Unite: "Ora si apra l'accesso ai familiari vaccinati"

La richiesta è in una lettera inviata alla Provincia: si sottolinea che quasi tutti gli ospiti delle case di riposo trentine ormai sono stati immunizzati, così come parte dei loro parenti. "Molte le famiglie deluse e avvilite dal non poter riabbracciare i propri cari in occasione di Pasqua, per il secondo anno consecutivo"

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di Zenone Sovilla

TRENTO - Adesso che le vaccinazioni procedono, sia fra gli anziani sia per molti loro parenti, arriva in Trentino la richiesta che i familiari immunizzati abbiano pieno accesso alle case di riposo per portare assistenza e conforto ai loro cari.

Ad avanzare la richiesta, in una lettera datata 4 aprile 2021, cioè ieri, giorno di Pasqua, è il comitato dei familiari Rsa Unite, che si rivolge all'assessora alla salute Stefania Segnana, al presidente della Provincia Maurizio Fugattti, al direttore generale dell'Azienda sanitaria, Pier Paolo Benetollo sollecitando una rapida decisione in proposito.

La missiva è stata inviata anche ai vertici delle rsa pubbliche, alla presidenza del consiglio provinciale e a tutti i capigruppo dell'assemblea legislativa.

Il comitato spiega che questa iniziativa fa seguito ai numerosi solleciti da parte di famiglie "deluse e avvilite dal non poter riabbracciare i propri cari in occasione delle festività di Pasqua, per il secondo anno consecutivo".

Secondo il comitato, è arrivato il momento di una svolta, anzi, è passato, dato che la speranza era, appunto, di poter ritrovare gli sguardi e i sorrisi dei propri anziani almeno per Pasqua, visto lo scenario incoraggiante per quanto riguarda l'andamento della campagna vaccinale.

"In molte strutture - ricorda in proposito il comitato - la copertura supera soglie del 90/95%" e dunque vi sono le premesse per mettere fine a una pagina drammatica, cher a sua volta ha prodotto tanta sofferenza.

"Il benessere assistenziale e psico-fisico dei residenti - scrive il comitato - risulta sensibilmente compromesso dal distacco dai propri parenti stretti".

Perciò si chiede ora "di consentire l'accesso, e in ragione prioritaria a quei familiari che abbiano già completato il ciclo vaccinale con seconda dose (come persone "over 80", forze dell'ordine, docenti, sanitari di strutture sanitarie diverse rispetto a quelle in cui risiedono i propri cari)".

Nella lettera si pone l'accento sugli effetti psicofisici rimarchevoli che avrà per gli ospiti una ripresa delle visite: "I benefici sulla salute derivanti dalle visite in presenza, tramite assistenza continua e risorse dedicate facenti a capo alla propria cerchia di affetti, sovrastano i rischi derivanti dal contagio che, come i dati dimostrano, già si è praticamente annullato a seguito della campagna vaccinale all'interno delle strutture.

Si devono ora trovare le giuste misure per consentire ai residenti delle rsa di avere a fianco chi vuole loro bene, il pericolo di contagio non potrà mai essere annullato, ma il pericolo di diffusione comunitario che esisteva all'interno delle rsa fino all'anno scorso, ora non c'è".

Ma anche le persone che ancora non hanno avuto accesso al vaccino dovranno d'ora in poi, secondo il comitato, essere messe in condizione di fare visita più spesso ai loro cari nelle rsa: "Inoltre - si rimarca - in vista della bella stagione, bisognerà sfruttare gli ampi giardini e i terrazzi a disposizione delle strutture al fine di agevolare la durata e la frequenza delle visite".

ECCO IL TESTO DELLA LETTERA

Riprendendo alcuni passaggi della precedente lettera da noi inviata in data 12 marzo 2021 con oggetto “Richiesta di aperture URGENTI delle RSA ai familiari per ripristino del contatto umano e sociale” e a seguito di ulteriori sollecitazioni pervenuteci da parte di numerosi familiari, il comitato RSA_Unite ritiene rinnovare la richiesta di accesso nelle strutture, ivi comprese nelle zone di degenza, in particolar modo per quei familiari quali anziani “over 80”, maestri/e d’asilo, docenti, giudici, addetti delle forze dell’ordine, sanitari in servizio in altre strutture sanitarie, che abbiano già ricevuto il vaccino contro il Covid19 – e per i quali siano decorsi i giorni necessari per raggiungere la completa protezione dopo la seconda dose somministrata.

Assodato che all’interno delle RSA le vaccinazioni dei residenti sono concluse da mesi con percentuali di copertura che si aggirano attorno al 90/95% e raggiunta dunque un’immunità tale da impedire la propagazione del virus all’interno delle strutture medesime, non si vedono sussistere ragioni mediche per limitare gli ingressi ai familiari vaccinati, in ragione dei benefici derivanti dalle visite e dalla assistenza in presenza.

Considerati dunque i fondamentali diritti alla salute, alla cura e al rispetto della dignità della persona e rilevati i prolungati periodi di assenza dalle relazioni affettive e familiari per i residenti delle RSA, con relative ricadute dal punto di vista psico-fisico già ampiamente discusse in precedenti comunicazioni,

SI MANIFESTA la necessità e SI INTIMA

Il ripristino URGENTE degli accessi in struttura per i familiari vaccinati, ivi comprese nelle zone di degenza, al fine di favorire il parziale ripristino dello stato psicofisico dei residenti tramite risorse dedicate facenti a capo alla loro cerchia di affetti, per assistenza affettiva, supporto riabilitativo, dedizione, assistenza al pasto, ecc.

Inoltre che durante gli accessi con questa modalità si prevedano soluzioni per prevenire l’incrociarsi del familiare con residenti e personale non vaccinati – raccomandando che la mancata possibilità di vaccinare alcune persone non sia di impedimento alle visite in presenza per tutti quei residenti che ne potrebbero trarre ampi benefici;

Il potenziamento delle visite – sia in termini di tempo sia in termini di frequenza – per gli incontri di familiari non ancora vaccinati ;

La predisposizione di accorgimenti che possano favorire incontri con i familiari all’aria aperta, in forza della bella stagione in arrivo e secondo le comuni raccomandazioni contro la diffusione del contagio, sfruttando gli ampi giardini terrazzi comuni.

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