Covid/ La novità

Covid, ecco i tamponi salivari: basta con i bastoncini nel naso

Da oggi la sperimentazione con i test sviluppati in Trentino: se tutto va bene, dalla prossima settimana 30 mila al giorno, e non serve più avere un medico: "Accurati al 98%"

TRENTO. Finalmente si parte. Da oggi ad un migliaio di persone chiamate a fare il tampone, oltre al solito prelievo rinofaringe, fatto col bastoncino attraverso le narici, si chiederà di lasciare anche un campione di saliva in una provetta. E lo stesso verrà fatto anche con 50 volontari reclutati in ospedale.

Se i risultati delle analisi concorderanno il test salivare potrà partire ufficialmente, affiancando quello molecolare classico o transgenico.

Nei laboratori di Mattarello, un tempo sede del Cibio, i sei giovani neolaureati assunti per effettuare i test sono pronti. Nei giorni scorsi il comitato etico dell'azienda sanitaria ha dato il via libera alle modalità di richiesta e di prelievo della saliva, un passaggio necessario per la sperimentazione, che sarà immediata: venerdì si sapranno già gli esiti e se tutto andrà come previsto la prossima settimana si potrà procedere ad un ritmo di tremila analisi al giorno.

Un contributo importante per il lavoro di tracciamento e verifica dell'andamento della pandemia.Il dottor Patrizio Caciagli, ex direttore dei laboratori dell'Azienda sanitaria tornato in servizio per dare una mano durante la pandemia, e il professor Massimo Pizzato, docente al Cibio, non hanno dubbi sulla validità del test salivare, che secondo quanto osservato e anche guardando a esperienze analoghe portate avanti in altre città danno un'affidabilità del 98%, addirittura superiore ai tamponi molecolari.

Merito della saliva, un composto fatto al 90% di acqua ma ricco di elementi enzimatici e proteici che servono alle funzioni digestive e della bocca. È insomma un concentrato di sostanze che arrivano dal circolo ematico e respiratorio, un validissimo oggetto di analisi della presenza di virus. Ma a rendere unica l'iniziativa di Mattarello, frutto della collaborazione tra l'assessorato provinciale alla sanità, l'Azienda sanitaria e il Cibio, è la modalità di raccolta del materiale organico. Altrove si usa la cosiddetta salivette, un batuffolo di cotone da masticare e poi mettere in provetta. «Metodo troppo laborioso - spiegano Pizzato e Caciagli - che abbiamo sostituito con la raccolta della saliva direttamente in provetta in modo da poter poi effettuare l'analisi di laboratorio in modo semi robotizzato».

Il risparmio di tempo e soprattutto la minor invasività per l'utente sono le due caratteristiche che caratterizzano il test salivare e lo rendono sulla carta preferibile a quello rinofaringeo. «Ogni persona ha un livello di tolleranza diverso ma pensate a chi deve fare i test di frequente, come gli autotrasportatori che viaggiano all'estero o gli sportivi. È tutta un'altra storia» sottolinea Caciagli.

Sulle modalità di raccolta delle provette deciderà l'Azienda sanitaria nelle prossime ore ma è chiaro che la facilità di prelievo del materiale rende possibile un uso in autonomia. Qualsiasi persona è in grado di lasciare un millilitro di saliva in un contenitore di plastica; per facilitare il compito sono comunque stampate sulla busta che contiene la provetta le istruzioni e accanto compare anche un QR Code che inquadrato col telefonino permetterà l'accesso automatico a un filmato tutorial caricato in internet.

In teoria perciò i campioni di saliva, oltre che nei luoghi dove oggi vengono effettuati i tamponi classici, potranno essere raccolti dai singoli utenti, o magari da organizzazioni come le società sportive o le scuole, e consegnati o inviati al laboratorio di Mattarello autonomamente. «Chiaro - interviene il dottor Caciagli - che in questo caso il cittadino dovrà essere responsabilizzato e non dovrà barare, fornendo la saliva di qualcun altro, ma non credo che qualcuno abbia interesse a comportarsi in maniera scorretta».Una volta portata nel laboratorio di via delle Regole a Mattarello la provetta sarà marchiata con un codice a barre di riconoscimento, inserita in un contenitore da 96 e avviata nella sala di analisi dove inizierà una procedura in grado di fornire il risultato, positivo o negativo, nel giro di 3 ore e mezzo.

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