Politica / Lo scontro

Centrosinistra contro Savoi: non deve più essere in Consiglio provinciale

Il Pd e i Verdi condannano le frasi dell’ormai ex presidente della Lega nei confronti di Alessia Ambrosi e Katia Rossato

LA CONDANNA Stefania Segnana dura con Savoi

TRENTO. Il centrosinistra spara a zero sul leghista Alessandro Savoi, dopo gli insulti a Katia Rossato e Alessia Ambrosi. 

La presa di posizione del Pd

La segretaria del Pd chiede le sue dimissioni da consigliere provinciale.

"Le dimissioni di Savoi da Consigliere sono l'unico possibile argine ad una deriva pericolosa” scrive su Facebook Lucia Maestri, segretaria del Pd trentino. “La nostra Autonomia merita rispetto. Le Istituzioni, casa di noi cittadini e cittadine meritano rispetto. Consigliere Savoi, si dimetta! Il Trentino glielo chiede a voce alta” sottolinea Maestri.

“Savoi – prosegue Maestri – rassegna le dimissioni da Presidente della Lega. Le rassegna adducendo le seguenti motivazioni: "rassegno le dimissioni dal ruolo di presidente del partito, onde evitare strumentalizzazioni politiche che possano recare danno alle battaglie della Lega sul territorio locale e nazionale" . Si dimette da Presidente della Lega assumendosi la responsabilità delle gravi parole e formulando "le scuse a quante si sono da esse sentite offese nella loro dignità personale, prima che politica e istituzionale".

Il post-fatto Savoi rassegna le dimissioni da Presidente della Lega. Le rassegna adducendo le seguenti motivazioni: "...

Pubblicato da Lucia Maestri su Sabato 20 marzo 2021

Ecco direi che le dimissioni da Presidente della Lega sono davvero il cosiddetto "minimo sindacale". Difficile, per altro, "strumentalizzare" quelle sin troppo esplicite parole! Ma, a meno che non si ritenga la Lega un Partito-Stato, è alle Istituzioni al loro decoro, alla capacità e alla autorevolezza nel rappresentarle che dobbiamo guardare. Qualità che non albergano nel Consigliere Savoi. Chi siede dentro l'Emiciclo sede massima della nostra Autonomia, ha il dovere di essere sempre all'altezza dell' Istituzione che rappresenta.

Mi pare che, qui, si sia agli antipodi! Noto un silenzio assordante da parte del Presidente Fugatti, anch'egli esponente della Lega. Non è il primo suo imbarazzante silenzio. Fugatti, normalmente non si impiccia di "fatti politici". Così ebbe a dire non molto tempo fa in episodio analogo. Dimostrando ahinoi pallido senso delle Istituzioni. Mi rivolgo allora alPresidente del consiglio provinciale Kaswalder, perchè, a valle della sua manifesta contrarietà per simili atteggiamenti, prenda i provvedimenti conseguenti.

Le dimissioni di Savoi da Consigliere sono l'unico possibile argine ad una deriva pericolosa. La nostra Autonomia merita rispetto. Le Istituzioni, casa di noi cittadini e cittadine meritano rispetto. Consigliere Savoi, si dimetta! Il Trentino glielo chiede a voce alta".

L’indignazione dei Verdi

"Le dimissioni da presidente della Lega trentina del consigliere Alessandro Savoi e la presa di posizione forse un po' tardiva del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder – scrive la consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola – non cancellano la gravità del linguaggio sessista e offensivo usato dal consigliere provinciale sui social nel definire due consigliere che sono passate ad altro partito. Assordante è finora il silenzio del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, del cui partito Savoi è noto e storico esponente”.

E prosegue: “La piena solidarietà mia e dei Verdi del Trentino va ad Alessia Ambrosi e Katia Rossato, vittime di una intollerabile violenza verbale. Un uomo delle istituzioni che trascende in questo modo denota una cultura misogina e maschilista e una interpretazione del suo ruolo istituzionale che non può che essere condannata in modo forte e convinto. Da consigliera provinciale di minoranza devo purtroppo denunciare che l' uso improprio di gesti e parole in Consiglio Provinciale è stata sin qui troppo tollerata e consentita e questi sono i risultati. Raramente e blandamente stigmatizzata. Lo sprezzo per le scelte di due consigliere, se pure non condivise, vanno rispettate. Questa è purtroppo, ancora una volta, l' immagine deteriore della politica e delle istituzioni che viene consegnata all' opinione pubblica proprio da chi dovrebbe garantirne l'onorabilità”.

Conclude: “Auspico perciò nel prossimo futuro che la gestione dell'aula, anche sulla base di questo ennesimo episodio, sia più attenta e stringente. Più severa. Educazione e rispetto reciproco sono davvero le condizioni minime affinché la normale, e pure auspicabile, dialettica politica non trascenda mai”.

 

 

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