Emergenza in 40 municipi trentini per l'assenza del segretario. Ora finalmente il concorso provinciale

Un anno fa la situazione era difficile, adesso è emergenza vera. Sono qualcosa come 40 i Comuni senza un segretario comunale o che lo saranno nello spazio dei prossimi sei mesi.

Il caso non nasce oggi, ma oggi sta deflagrando. Perché avere il 20% dei Comuni senza la figura apicale causa disagi importanti ad ogni livello. In questa cornice, il contestato (e congelato) emendamento voluto dalla maggioranza Fugatti e impugnato dal Governo, ha solo aggiunto ulteriore confusione, ma non è la causa del problema. La radice del problema è che non si è preparato il ricambio generazionale.

E adesso si corre ai ripari, ma in ritardo: la Provincia ha indetto un nuovo corso abilitante, è dei giorni scorsi la notizia che 184 candidati hanno avuto accesso alla prova preselettiva. E il Consorzio dei Comuni - che gestirà il corso concorso - promette di procedere a tappe forzate: «L'obiettivo, vista l'oggettiva urgenza, è di abilitare 60 segretari in sei mesi» spiega il presidente Paride Gianmoena. Praticamente un record. Ma lo sforzo è necessario. E nel frattempo i Comuni devono riuscire ad arrangiarsi, con disagi in molti casi pesantissimi.

«Guardi, facendo solo un conto tra noi, ci risultano quasi 40 Comuni in cui il posto è vacante» ammette un segretario comunale. E il conto che la categoria fa a spanne è il medesimo che confermava, solo qualche settimana fa rispondendo ad un'interrogazione del consigliere Alessio Manica (Pd), l'assessore agli anti locali Mattia Gottardi: circa 40, anche se non tutti questi Comuni sono tecnicamente sedi vacanti, perché numerosi si avvalgono di convenzioni di segreteria con altri municipi coperti.

Eppure nella cornice dell'autonomia trentina il segretario comunale è una figura chiave della pubblica amministrazione. Per molti aspetti ne è il motore. Nei Comuni grandi, dov'è previsto il segretario, il vicesegretario e il direttore generale, evidentemente l'assenza del segretario pesa, rispetto ad una generale efficienza della macchina burocratica, ma il municipio non è paralizzato: in città come Rovereto e Riva del Garda - entrambe al momento senza segretario - ci sono i dirigenti dei vari servizi che garantiscono alla macchina di funzionare, benché ciò spesso significhi un appesantimento dei compiti del vicesegretario reggente.

Ma nei Comuni piccoli il rischio è la paralisi. Perché spesso con pochi dipendenti il segretario è punto di riferimento per ogni ufficio, nonché per le amministrazioni. I centri minori suppliscono con le soluzioni a scavalco, certo non esenti da disagi e che rischiano di trasformare il ruolo stesso del segretario: se deve girare su due o tre sedi, magari distanti, rischia di trasformarsi, non per cattiva volontà ma per oggettiva impraticabilità, in un verbalizzante delle riunioni di giunta, una sorta di funzionario notarile. Certo non è questa la consuetudine dell'autonomia trentina.

Siamo in questa situazione perché non si è preparato il ricambio generazionale.

L'ultimo corso abilitante risale al 2008: all'epoca, in due anni, vennero preparati 23 nuovi segretari. Ma da allora sono passati 12 anni senza che il tema tornasse ad essere una priorità. Il risultato è quello che si conosce: l'elenco dei professionisti abilitati è esaurito, da ormai troppo tempo i Comuni bandiscono concorsi, utili solo per permettere ai segretari che una sede già ce l'hanno, di spostarsi. Un esempio giusto ieri: è stato nominato il nuovo segretario a Cavalese Nicola Paviglianiti, in arrivo da Levico. Una cosa sempre accaduta: un segretario lasciava la sede di un centro piccolo, per trasferirsi in uno più grande. Ma a stretto giro il municipio minore aveva modo di veder arrivare un professionista. Ora è questo secondo passaggio che salta.

In questo contesto, l'emendamento voluto dalla maggioranza Fugatti lo scorso dicembre (poi impugnato dal Governo, poi ancora congelato) ha aumentato la confusione e allungato i tempi.
Ora si cercano soluzioni di corsa, perché alcuni pensionamenti si avvicinano.

La Provincia ha affidato al Consorzio dei Comuni il compito di tirare la volata: «Sarà realizzato questo corso concorso, che proprio per via dell'oggettiva urgenza, si pone l'obiettivo di abilitare 60 segretari in sei mesi - spiega il presidente del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena - poi i singoli Comuni dovranno indire il concorso. Non sarà un corso tradizionale, si concluderà con 200 ore di formazione e 200 ore di tirocinio. Stiamo procedendo più spediti possibile, perché siamo obbligati a correre, senza tuttavia perdere la qualità della formazione. Perché il ruolo del segretario comunale è delicato e centrale, per la vita dei Comuni e della comunità. È fondamentale. Non si può far nulla, senza il segretario». Quindi si corre.

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