Trento, l'elicottero in volo di soccorso si trova davanti un drone: scontro sfiorato

di Leonardo Pontalti

Tragedia sfiorata, nella notte di Capodanno. Per colpa di un drone, che i piloti dell'elicottero dei vigili del fuoco permanenti - in volo per un soccorso a seguito di un incidente stradale - sono riusciti ad evitare all'ultimo istante.
Tutto è accaduto nei cieli a nord di Trento, tra Gardolo e Lavis: l'Aw139, era in volo diretto all'imbocco della Val di Non. Improvvisamente, i piloti hanno notato delle piccole luci avvicinarsi rapidamente e in pochi secondi hanno individuato un drone in rotta di collisione, che li ha obbligati ad effettuare una manovra evasiva virando bruscamente per evitare l'impatto.

È stato solo grazie ai visori notturni in dotazione agli equipaggi di volo dell'elisoccorso (dei piccoli binocoli montati sul casco che intensificano la poca luminosità notturna e permettono ai piloti di vedere di notte quasi come di giorno) che per fortuna il drone è stato visto in tempo ed è stato evitato.

L'intervento di soccorso è stato poi portato regolarmente a termine, ma subito è partita una segnalazione alle forze dell'ordine, allertate attraverso il contatto radio con il servizio informazioni volo dell'aeroporto di Trento.

Nelle ore successive è stata inviata anche una relazione all'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Quel drone, infatti, non doveva essere lì, in quel punto e soprattutto a quella quota: in quella zona il volo dei droni è vietato sopra i 45 metri da terra e la mancata collisione è avvenuta a 400 metri di altezza.

Non è esagerato parlare di tragedia sfiorata, come spiega il comandante Piergiorgio Rosati, pilota di lungo corso degli elicotteri dei vigili del fuoco permanenti e Flight operations manager del nucleo di via Lidorno: «Un impatto come quello che è stato evitato per un soffio a Capodanno, può potenzialmente far cadere un elicottero: il drone poteva sfondare il plexiglass della cabina di pilotaggio e ferire il pilota. O danneggiare parti vitali dei rotori compromettendo la capacità di volo dell'elicottero. A bordo dell'elicottero, l'equipaggio di soccorso è composto da sei persone: due piloti, un tecnico di volo, il medico, l'infermiere e il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino. Sei persone: professionisti che stavano volando e lavorando la sera dell'ultimo dell'anno, quando tutti sono a casa a festeggiare, per aiutare chi era in difficoltà e la cui vita è stata messa a repentaglio da qualcuno che si stava divertendo».

L'episodio ha particolarmente scosso i professionisti del soccorso, perché non è il primo del genere: il 18 settembre di tre anni fa l'equipaggio di un altro elicottero del nucleo, impegnato allora in un volo tecnico per efefttuare dei lavori in Val di Ledro, sorvolando il biotopo di Cei aveva evitato per un soffio un drone che si trovava a 500 metri di quota. Allora il tutto era accaduto in pieno giorno. Questa volta, non fosse stato per i visori - dotazione di cui non tutti gli equipaggi sono dotati in Italia - l'impatto sarebbe stato probabilmente certo.
«Il pilota del drone ha sulla coscienza la responsabilità di aver messo a repentaglio la sicurezza delle persone a bordo, dell'elicottero e, se individuato, sarà chiamato a rispondere penalmente delle sue azioni», ha proseguito Rosati: «In occasione della precedente mancata collisione, in accordo con gli operatori professionisti dei droni, che conoscono i pericoli e rispettano le regole, avevamo cercato di diffondere un messaggio di prudenza tramite i giornali e i mass media. Purtroppo alcuni non ascoltano le raccomandazioni e preferiscono concentrarsi sul proprio divertimento (probabilmente anche consapevoli di infrangere leggi), che questa volta avrebbe potuto costare veramente caro».

Le indagini sono in corso, fino ad ora senza esito. Non sarà facile risalire al proprietario del drone, anche perché l'equipaggio, impegnato nel soccorso, non ha potuto perdere tempo a seguirne gli spostamenti per capire dove si trovasse il pilota.
«Speriamo che l'ennesimo episodio di questo tipo serva a suggerire un maggiore buon senso a chi utilizza i droni per divertimento», conclude Rosati: «La loro diffusione è sempre più in aumento, si tratta di prodotti di facile acquisto e utilizzo, ma devono essere utilizzati in modo corretto e consapevole. Se usati senza criterio quegli apparecchi possono fare del male, e anche il dilettante deve avere ben presente la loro pericolosità. A nome degli equipaggi dell'elisoccorso e di tutti coloro che volano, chiediamo e raccomandiamo a di fare attenzione e di usarli nel modo corretto: divertitevi senza mettere a rischio la vita del prossimo».

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