In Trentino la situazione ospedaliera più critica d'Italia: superate le soglie di allarme in rianimazione e nei reparti

In base al decreto del ministro della salute del 30 aprile 2020, la soglia di allarme di posti in terapia intensiva occupati da malati covid è stata stabilita essere del 30%.

A superarla sono 14 regioni e tutte hanno valori in calo, eccetto la Provincia autonoma di Trento e il Veneto: Abruzzo (31%), Friuli Venezia Giulia (32%), Lazio (34%), Liguria (33%), Lombardia (51%), Marche (40%), Provincia autonoma di Bolzano (31%), Provincia autonoma di Trento (59%), Piemonte (42%), Puglia (41%), Sardegna (32%), Toscana (37%), Umbria (35%) e Veneto (35%).

Per quanto riguarda i posti occupati in area non critica, ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40%.

È superata attualmente da 10 regioni, 5 in meno rispetto ai dati di una settimana fa: Provincia autonoma di Trento (68%), Emilia Romagna (50%), Friuli Venezia Giulia (51%), Lazio (45%), Liguria (46%), Provincia autonoma di Bolzano (41%), Piemonte (65%), Puglia (44%) e Valle d’Aosta (42%) e Veneto (45%).

Migliora la situazione della Campania, che ritorna nei valori limite sia per terapie intensive che per i ricoveri in reparto, mentre la più critica risulta quella di Trento.

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