La ditta non paga conto al commercialista

La titolare di un negozio di abbigliamento aveva incaricato il commercialista di seguire la parte fiscale e contributiva della sua azienda e anche quella personale. Ma quando sono iniziate ad arrivare contestazioni e sanzioni per i mancati pagamenti, ha capito che qualcosa doveva essere andato storto. Quelle "dimenticanze" del professionista le sono costate 13.233 euro. Una somma che, in gran parte - 10mila euro - il commercialista, assumendosi le sue responsabilità, le aveva versato. Ma per i restanti 3.233 euro la donna ha dovuto rivolgersi al giudice di pace di Trento. 

E il magistrato, ritenendo che il professionista commercialista debba considerarsi responsabile nei confronti del proprio cliente, lo ha condannato a versare anche la somma restante, oltre a 1.350 euro di spese legali. La vicenda finita davanti al giudice Antonio Orpello prende le mosse dall'atto di citazione promosso nel febbraio 2019 dalla commerciante, che lamentava una serie di errori commessi dal professionista. In primis non avere provveduto ad iscrivere, a partire dal 2014, la ditta alla gestione Inps lavoratori autonomi commercianti. Ma nell'elenco delle contestazioni c'era anche la compilazione non corretta del modello unico Persone fisiche 2016 in relazione alle percentuale di detrazione per i figli. Negligenze professionali, come viene ricostruito in sentenza, che si sono tradotte in una serie di contestazioni. Un avviso di accertamento dell'Inps per la mancata iscrizione alla gestione commercianti, con l'obbligo di pagare 37.607,61 euro, di cui 24.698,43 a titolo di contributi previdenziali obbligatori (dal 2014 al 2017) e 12.909,18 a titolo di somme aggiuntive. Poi erano arrivati una cartella dell'Agenzia delle entrate da 252 euro e un ulteriore avviso di addebito da parte dell'Inps per 302 euro (di cui 230,19 per contributi).

Sanzioni, ha lamentato la donna, «che non avrebbe ricevuto se solo il commercialista avesse svolto il mandato ricevuto con la competenza e la diligenza professionale che gli è propria». Da qui la domanda di risarcimento, detratta dei 10.000 euro già percepiti dal professionista. Il giudice, stabilendo che nel caso di inadempimento del professionista chiamato a curare gli obblighi fiscali e contabili, il danno risarcibile è rappresentato dai maggiori oneri che il contribuente è costretto a sostenere (dunque le sanzioni pagate), ha condannato il commercialista a versare pure gli altri 3.233 euro.

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